Stava effettuando alcune consegne quando sentì gridare, corse in aiuto e salvò la vita a un uomo: ora lo vorrebbe incontrare

UDINE. Stava effettuando alcune consegne con il suo furgone, in via Longarone. Ha sentito delle urla e ha visto un uomo disteso a terra, privo di sensi. Gian Giuseppe Sessa, 29 anni, udinese, non ha esitato: è sceso dal mezzo e si è precipitato per dare una mano.

Quel giorno di metà febbraio ha contribuito a salvare la vita a una persona. «Stavo consegnando un pacco – racconta il ventinovenne, che lavora come corriere per la FedEx –. Ho sentito le urla di una donna e ho visto una signora che stava chiedendo aiuto. Steso a terra, vicino a lei, in un garage, c’era un uomo. Era ferito alla testa. Perdeva molto sangue. Ho scavalcato un muretto e li ho raggiunti. Nella concitazione del momento era importante mantenere la calma e fornire le giuste indicazioni ai soccorritori. Tremavo, non lo nascondo, ma sono riuscito a restare lucido. Ho chiamato i soccorsi e ho dato loro l’indirizzo corretto. In questi casi la tempestività è di fondamentale importanza. Anche pochi minuti possono salvare la vita a una persona. Poi, quando sono arrivati i soccorsi, sono tornato al lavoro. Quello che ho fatto mi è sembrata una cosa del tutto normale e naturale. Era mio dovere intervenire e non voltarmi dall’altra parte».

Tornato al lavoro, Gian Giuseppe Sessa, non ha raccontato a nessuno l’accaduto. Qualche giorno dopo, alla FedEx è arrivata una lettera scritta dalla moglie dell’uomo ferito.

La donna, che si ricordava la divisa del ventinovenne e la scritta sul furgone, lo stava cercando per ringraziarlo. «La signora è stata veramente gentile e ora sono io a volerla rintracciare. È stato un bel gesto. Mi piacerebbe abbracciare sia lei sia il marito e sapere come stanno. Sulla lettera c’è scritto solo il suo nome e cognome, ma non un recapito telefonico. Spero di riuscire a trovarla».