Caro-energia, salasso per la ceramica
GONZAGA (Bondeno). Tra i comparti produttivi più energivori, cioè che consumano di più, e che quindi stanno subendo l’aumento dei costi energetici, c’è la ceramica. Guai grossi a Sassuolo e nel distretto modenese-reggiano, naturalmente. Ma guai anche a Bondeno di Gonzaga, dove esiste un polo della ceramica molto sviluppato.
A lanciare l’allarme è la Polis spa di strada Pavesa, uno dei big del polo, che nell’arco di due anni si è vista aumentare il gas del 600% e la luce del 350%. E se prima il costo energetico incideva sul prodotto per un 20%, oggi è schizzato ad oltre il 40% e questo ha comportato grosse difficoltà di produzione perché gli ordini reali venivano sospesi dai committenti compromettendo tutti i programmi di produzione. In alcuni casi i clienti hanno annullato gli ordini per tentare di rivolgersi ad altri fornitori che offrivano prodotti a prezzi inferiori. Per questo motivo, a gennaio, l’azienda ha dovuto ricorrere alla Cigs. Solo dal 7 febbraio è ripresa la produzione.
La Polis consuma all’anno 10 milioni di metri cubi di metano e 15 milioni di Kw di luce. Per fare un confronto su come sono cambiate le cose, prendiamo il rapporto giugno 2020-giugno 2021. Due anni fa la bolletta del gas riportava un importo di 136.557, 32 euro; dopo un anno è aumentata di tre volte arrivando a 306.216, 83 euro. Addirittura la bolletta di ottobre e novembre 2021 del gas ha riportato l’astronomica cifra di 1.847.800,63 euro.
A fare il punto della situazione è Silvio Ferrari, presidente dell’azienda che occupa 318 persone, di cui 196 lavoratori e 122 lavoratrici. «Stiamo guidando un’auto con gli occhi bendati – spiega –. Di solito organizziamo il lavoro un anno per l’altro. Ebbene, io non sono ancora riuscito a fare programmi per il 2022. Si parla di fibrillazione dei costi energetici, ma avrebbero dovuto esserci periodi di alti e bassi, invece da settembre è sempre rialzo. Tutto ciò genera insicurezza e incertezza, e nervosismo. Il fatto è che non c’è possibilità di trattativa. Stiamo subendo questi rincari in modo passivo. Siamo stati costretti per un mese a lavorare con un unico forno su tre, noi che solitamente spegniamo i forni una volta all’anno solo per fare manutenzione. Spegnere un forno significa accorciare la sua vita media del 10%. Confido che, al più presto, la politica cerchi di trovare una soluzione».
La Polis Spa è nata nel 1976 dalle ceneri della vecchia azienda, guidata da altra compagine sociale che era fallita, e oggi conta 45 factory store in tutta Italia. «La ripresa – dice Ferrari – è strozzata da un aumento di costi energetici mai visti neppure dai tempi della Guerra del Golfo del 1991. All’epoca furono al massimo del 30% – 40% circa. È in atto una forte speculazione che solo la politica potrebbe risolvere. Si sta parlando di ricorrere alle riserve nazionali di metano, di estrarre gas dall’Adriatico. Le decisioni, però, vanno prese in fretta». MAURO PINOTTI