Smog alle stelle da giorni: a Mantova altro stop alle auto più inquinanti
Nemmeno il tempo di goderci un po’ di aria pulita, che lo smog è tornato a incombere sulla città. Le micropolveri sono risalite oltre la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo d’aria e da cinque giorni consecutivi (con vista sul quinto) si mantengono oltre, tra i 62 e i 105 (l’ultimo dato di Arpa si riferisce al 19 febbraio).
La Regione ha quindi deciso di far scattare le misure di primo livello per contenere lo smog. Una settimana fa erano state revocate le limitazioni che andavano avanti dal 9 febbraio, quando l’aria in città si era fatta irrespirabile soprattutto per bambini e anziani. Allora il merito fu della perturbazione che aveva portato pioggia e vento e ripulito l’aria dalle sostanze inquinanti. Questo per cinque giorni.
Dal 15 febbraio il Pm10 è tornato sopra la soglia dei 50 microgrammi e così è rimasto fino a lunedì 19 febbraio.
Dall’inizio dell’anno nel Mantovano le micropolveri non hanno dato tregua. Secondo i dati Arpa, dal 1° gennaio al 19 febbraio i giorni in cui è stato superato il limite dei 50 microgrammi sono stati ventiquattro. Il dato è stato ricavato facendo la media tra le rilevazioni delle due centraline in città, piazzale Gramsci e via Sant’Agnese e di quelle a Ponti sul Mincio, Viadana e Schivenoglia.
Dal 20 febbraio ritornano in vigore «le misure temporanee ed emergenziali di primo livello _ avverte il Comune in una nota _ per il miglioramento della qualità dell’aria come stabilito dal Piano Aria del bacino padano e della Lombardia».
Le limitazioni
La misura più evidente è il blocco delle auto più inquinanti in città (tranne che sui viali e le strade intorno al centro), tutti i giorni, dalle 7.30 alle 19.30. Lo stop riguarda i veicoli Euro 0 e 1 alimentati a benzina, diesel e a gas e quelli Euro 2, 3 e 4 a diesel (dovranno fermarsi anche gli Euro 4 diesel dotati di filtro antiparticolato).
Le altre limitazioni, valide su tutto il territorio provinciale, riguardano il divieto di sostare con il motore acceso, di spandere i reflui zootecnici nei campi, di accendere falò e barbecue all’aperto e di utilizzare stufe a legna e a pellets fino a tre stelle (se in casa c’è un impianto di riscaldamento alternativo).