Acqua alta eccezionale, scatta l’allerta meteo a Venezia: sabato previsti 135 centimetri
VENEZIA. «Fenomeno rilevante». Sta tutta in quell’aggettivo la preoccupazione per l’acqua alta in arrivo in città già a partire da stasera. Che toccherà domani intorno a mezzogiorno una punta di 135 centimetri, allagando più di mezza città. Previsioni ancora da aggiustare, ma in sostanza confermate dagli esperti dell’Ufficio maree guidati da Alvise Papa. Ennesima punta di marea fuori stagione, inusuale per i primi di ottobre. Con una coda che prevede anche una marea superiore a 110 domenica mattina, 110 centimetri stasera a mezzanotte.
Protezione civile mobilitata, anche perché le previsioni segnalano allerta gialla e stato di attenzione in tutto il Veneto e lungo i bacini idrografici. Mareggiata intense sulle coste tirreniche e adriatiche.
E Mose pronto a sollevarsi, pur in mancanza degli impianti definitivi e dei collaudi, se come sembra la quota supererà i 130 centimetri, in base al protocollo deciso l’altro giorno dal Comitato tecnico del Provveditorato.
Ma anche se l’acqua si dovesse fermare qualche centimetro al di sotto le paratoie dovrebbero essere sollevate. Il livello della marea dipenderà dal vento di scirocco, che soffierà forte a partire da stasera. E dalla bassa pressione, destinata a crollare di 27-30 millibar rispetto ai giorni scorsi. Se la punta di maltempo dovesse coincidere con il massimo della marea astronomica – già prevista a 76 centimetri – si potrebbero avere come dicono i tecnici, fino a 70 centimetri di «sovralzo». Se invece la coincidenza non dovesse esserci la marea potrebbe fermarsi anche prima, intorno ai 120.
Dettagli. L’unica cosa certa è che l’acqua alta eccezionale arriverà sabato mattina. Sindaco e tecnici saranno nella Smart control room del Tronchetto, il dirigente delle maree Alvise Papa nella sala di controllo a palazzo Cavalli, dove la rete dei mareografi e degli strumenti segnala in tempo reale l’andamento della marea. La commissaria Spitz, il provveditore e gli ingegneri del Consorzio Venezia Nuova nella sala operativa pronti a sollevare il Mose. Le operazioni dovrebbero cominciare già al mattino. La Capitaneria di porto ha già pronta l’ordinanza per il blocco della navigazione fino al pomeriggio di sabato nelle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia.
Intanto ieri si è riunito il tavolo tecnico con i rappresentanti di Centro maree, Ispra, Consorzio e Cnr. I modelli danno quote differenti. Alcuni addirittura superiori ai 135 segnalati.
Ma la previsione più affidabile resta quella fornita dagli esperti ingegneri della struttura comunale, fondata negli anni Ottanta dall’ingegnere Sergio Vazzoler. «La coincidenza di molti fattori», dicono, «va in quella direzione».
Dunque, fenomeno «rilevante». E timori che si riaffacciano. Anche se non dovrebbe trattarsi di un «evento anomalo» come quello dell’anno scorso. Allora un vero ciclone aveva provocato non soltanto la seconda acqua più alta di sempre dopo il 1966 (187 centimetri), ma anche distruzioni e crolli, vaporetti scagliati in fondamenta. Condizioni meteo estreme, con venti incrociati di bora e scirocco a 100 chilometri l’ora, onde in mare alte fino a cinque metri. Domani mattina il vento di scirocco ci sarà, anche se non a quei livelli. Sarà utile per testare le barriere del Mose che non sono mai state provate in condizioni d mare agitato. E per registrarne l’affidabilità. Le operazioni di sollevamento si dovrebbero concludere in circa 50 minuti. Ma le bocche dovranno essere chiuse molto prima che l’acqua arrivi alla quota stabilita di 130.
Un lavoro complesso e delicato di coordinamento tra le squadre messe in campo dal Consorzio e le autorità e gli enti interessati.
In ogni caso il clima è già cambiato. E anche il Mose, avvertono gli scienziato, potrebbe non essere l’unica soluzione efficace per il futuro.
Basta scorrere i dati delle maree 2019, pubblicati dal Centro maree di Ca’ Farsetti. Nel 2019 ci sono state be 28 acque alte superiori a 110, 15 nel solo mese di novembre. tre sopra i 150, mai successo nella storia, . La seconda marea di sempre con 187, ma anche la sesta e la settima in classifica (156 e 152).
Difese locali che non bastano, come i rialzi delle rive e il miniMose di Chioggia o di Malamocco. E una città indifesa che adesso chiede attenzione.—
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