Lo sciacallo ai tempi del Coronavirus

Chiariamoci subito, so bene che la chiave del successo della comunicazione e del marketing è cavalcare l'onda di ciò di cui si parla, è il mio lavoro. Ma quello che faccio ogni giorno, e che ogni giorno cerco di insegnare ai miei figli, è che esiste anche una cosa altrettanto importante: si chiama etica. E alcuni individui non sanno nemmeno dove stia di casa.

Quando non scrivo su queste pagine, siedo alla direzione comunicazione di un'importante realtà del web italiano. In quel ruolo, ogni giorno, ricevo decine di e-mail da aziende che mi propongono i loro servizi.

Tutto normale, ordinaria amministrazione, fino a questa mattina, quando ho visto raggiungere il punto più basso che si potesse toccare.

Una azienda che personalizza gadget, e che sovente mi manda i suoi campionari di felpe, magliette e capi di abbigliamento, oggi alle 04:42 del mattino mi scrive:

Gentile Dott. Polo,

vista l'emergenza in corso, e nell'ottica di fornire un servizio sempre più ampio ai nostri clienti, la nostra divisione healthcare è riuscita a reperire uno stock di mascherine medicali.

Nel dettaglio:

- FFP1 39.200 pezzi;

- FFP2 115.000 pezzi;

- FFP3 8.700 pezzi.

In allegato, può trovare delle immagini dei prodotti – disponibili a lotti minimi da 2.000 pezzi - e tutte le relative certificazioni, compresa la tracciabilità.

Lo fa oggi, all'indomani dei provvedimenti di urgenza che la regione Lombardia e molte altre aree del Paese hanno emanato per contenere la diffusione del Coronavirus.

Quel virus per cui, sempre oggi, mentre i nostri sciacalli del marketing invece che dare agli ospedali il frutto della loro caccia, propongono le mascherine con ordine minimo di 2.000 pezzi, Milano sembra un'altra città, dove chi può lavora da casa, dove le scuole hanno chiuso, dove si chiede di non andare in ospedale se non è strettissimamente necessario…ma dove loro, i grandi geni della personalizzazione senza limiti, chiedono quale dei vari modelli a disposizione vuoi ordinare.

Nel caso in cui vi fosse sorto il dubbio, alla mia richiesta di chiarire da quando in azienda avessero un dipartimento "healthcare" - come lo chiamano loro - non hanno risposto.

Marco, Giovanni, lo sciacallo non vive solo nella savana, in Africa e in Asia, ma anche dietro alla tastiera di un computer. Solo che quello da tastiera lo riconosci prima, ha una mascherina personalizzata sul muso.