Charlie Hunnam: «Preferisco la giungla di Triple Frontier alle persone»

Due mori e due biondi, ma non sono «velini» gli attori protagonisti di Triple Frontier, rappresentano invece uno dei poker d’assi più vincenti di Hollywood. Stiamo parlando di Oscar Isaac, Ben Affleck, Charlie Hunnam e Garrett Hedlund, che portano in scena speranze e sogni infranti di un gruppo di ex soldati delle forze speciali dell’esercito degli Stati Uniti d’America.

Nel film di J.C. Chandor i veterani tornano sul campo di battaglia per una missione che segnerà per sempre le loro vite. L’idea iniziale, quella di sovvertire le sorti di un’intera nazione, e liberare il popolo dall’oppressione di uno dei Signori della droga più influenti del Sud America, si trasformerà presto in una missione che metterà a dura prova la moralità degli ex commilitoni, stanchi di non esser stati ricompensati a dovere dal Paese che hanno servito fedelmente per decenni.

Dopo Civiltà perduta, questo è il secondo film in cui Charlie Hunnam gira a stretto contatto con la natura, in particolare quella ricca e variegata della giungla. Una sfida non da poco per un germofobico ma, come ci ha raccontato durante l’intervista in esclusiva realizzata durante il junket europeo del film, la sua è più una fobia sociale: «è divertente perchè il mondo naturale non attiva la mia germofobia quanto le persone. La mia è più una antropofobia, che una germofobia. Non mi piace ammalarmi».

Il cast ci ha raccontato inoltre le sfide più grandi che hanno dovuto affrontare come attori, un po’ come i loro alter ego cinematografici in “Triple Frontier”. Guarda la videointervista in alto >>