8 esperienze da fare a Palermo per innamorarsene perdutamente
Sembra impossibile parlare di Palermo senza scomodare l’aggettivo con cui tutti, da tempo immemore, e a ragione, la tratteggiano: «decadente». Eppure l’antica capitale del Regno delle Due Sicilie, che amabilmente diroccata è sì – anzi, di più: «bella e degradata come l’Avana», virgolettando un recente reportage del Guardian – vive una stagione nuova e tutt’altro che declinante.
Di rigenerazione urbana intensa, intesa anche come driver per la legalità, grazie a progetti di riqualifica degli spazi del centro e delle periferie, dove l’infiltrazione mafiosa è più ostile, e all’ampliamento dei luoghi di aggregazione sociale.
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Weekend in Sicilia: da Taormina a Noto tra cultura, buon cibo e shoppingDi contenimento della delinquenza: secondo i dati Istat relativi ai delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria, Palermo è oggi – ventisette anni dopo le stragi di Capaci e di Via D’amelio – la più sicura fra le città italiane maggiori.
Di innovazione dei servizi – dal potenziamento delle piste ciclabili e del bike sharing all’estensione della banda larga per un Wi-Fi libero in ottica Smart City – strizzando l’occhio alla crescita sostenibile e alla promozione della cultura ambientale.
E, non da ultimo, quella palermitana odierna è una stagione di apertura e inclusione: «dopo la scuola, la più grande agenzia educativa sono coloro che arrivano da fuori: migranti e turisti», ha dichiarato il sindaco, Leoluca Orlando, durante la conferenza inaugurale del nuovo B&B Hotels Palermo Quattro Canti – gruppo francese che ha scelto di aprire qui, nel cuore del capoluogo siculo con l’aquila regia come stendardo, il suo 500esimo albergo, operativo da agosto 2019 -, annunciando la volontà di concedere la cittadinanza onoraria allo staff e all’equipaggio della Sea Watch 3 «per rendere omaggio alla loro operazione di umanità e professionalità».
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Tra acqua e fuoco: la vacanza (e l'hotel) per scoprire la Sicilia più veraNon è certo, non propriamente, una “seconda giovinezza”, quella che Palermo sta attraversando, stretta tuttora tra emergenze di non facile gestione – dallo smaltimento dei rifiuti all’adeguamento delle infrastrutture – ma una rigenerazione cellulare lenta e inesorabile sì, con l’ambizione di consegnare agli abitanti e agli avventori della “Conca d’Oro” (dal nome della pianura su cui troneggia) una città più vitale e accogliente, punta di diamante della prima regione in Italia per incremento turistico (secondo l’ultima fotografia Istat).
Se la visita dei luoghi di culto rappresenta, ieri come oggi, il punto di partenza di ogni tour alla scoperta del barocco locale, il più antico dell’isola – dalla Chiesa del Santissimo Salvatore a quella di Santa Maria di Monte Oliveto passando per l’imperdibile cattedrale della Santa Vergine Maria Assunta -, le esperienze da fare sulle strette e scalcagnate vie di Panormos – dal Greco παν-όρμος, “tutto-porto” – sono tante e tanto varie.
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Pasta di San Giuseppe: la ricetta (facile e veloce) alla sicilianaCi sono le botteghe artigiane dove acquistare maioliche e teste di moro classiche o rimodernate, ma anche gioielli e prodotti sartoriali di ogni tipo (come gli accessori Nofabric realizzati con materiali di recupero dalle creative del “Collettivo 22” in via del 4 aprile), scoprendo la storia di lavorazioni secolari, e i mercati cittadini in cui respirare il folklore di una terra a tinte forti, tra “madonne chiuse nelle teche” e “panni stesi ad asciugare al sole” come nel brano di due cantautrici conterranee, Carmen Consoli e Levante.
C’è la buia e blasonata Palermo del sottosuolo – quella delle Catacombe Paleocristiane di Porta D’Ossuna (scoperte nel 1739, ma risalenti a quasi duemila anni fa) e della cripta sottostante la chiesa di Santa Maruzza dei Canceddi – e c’è la città dai colori squillanti, verde smeraldo come la pasta di mandorle che orla i dolci della pasticceria tradizionale o squisitamente turchese come la “Passeggiata della Marina”, forse la miglior cartolina sul Golfo.
C’è la Palermo che serve panini con la milza e quella che allestisce spettacoli di ricerca negli oltre 10 teatri del centro, dall’opera house del Teatro Massimo – il più grande edificio teatrale lirico d’Italia e il terzo in Europa dopo Parigi e Vienna – allo sperimentale Teatro Libero, nato dalle ceneri dell’ex Hotel de France, un tempo tribunale e poi mensa universitaria.
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I cibi detox che aiutano a dimagrire in estate“I limoneti e gli aranceti erano così assolutamente perfetti che io sono ridiventato un preraffaellita”, scriveva Oscar Wilde sedotto dall’ardente splendore di questo luogo assolato e assoluto, puntellato di polmoni verdi dai contorni esotici, come il Giardino Inglese di Via della Libertà, quello di Piazza Marina (con l’incredibile Ficus di 50 metri di diametro), il Parco d’Orléans o quello della Favorita. E per cogliere il senso dei suoi versi basta perdersi fra i “vineddi” (le strade, in dialetto) col naso all’insù.
Cliccate nella gallery in alto per scoprire 8 esperienze classiche o meno usuali da fare a Palermo per innamorarsi perdutamente di questa città di contraddizioni e contaminazioni in cui la diversità è un valore da preservare, tra costruzioni arabo-normanne e atmosfere ispaniche, processioni appiedate e svettanti ape taxi, con l’odore di “babbalucci” (quelli che i francesi chiamerebbero escargots) a fare da sfondo, quasi a ricordarci che rallentare, talvolta, fa bene all’animo.