Tempo fa, grazie a Youtube, ho scoperto l’arte di Maria Joao Pires. L’ho ascoltata e vista suonare Bach, Mozart, Schubert con una grande perizia tecnica ma soprattutto con una ispirazione che fa tutt’uno con la sua figura minuta, le espressioni intense e raccolte del volto. Un virtuosismo profondo e trattenuto dell’anima, direi. Domenica su Repubblica, intervistata da Giuseppe Videtti, spiegava perché ha scelto di dedicare molto più tempo all’insegnamento che ai concerti e alla «carriera», oggi in una scuola che …
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