La scelta cinica di adoperare i migranti come ostaggi da spendere nel braccio di ferro con l’Unione europea ha forse fatto le prime vittime. Il ministro Salvini, da Mosca, trascura il particolare. Conferma di procedere sulla stessa linea e ingaggia un nuovo scontro con l’Europa. Chiede alla Ue di considerare la Libia «porto sicuro». Incassa un secco no da parte della portavoce della Commissione europea, Natasha Bertaud: «Non consideriamo che lo sia». Nessun Paese nessuna imbarcazione europea riporteranno i profughi …
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