Grosseto: viaggio nella casa dell'orrore tra animali morti, esemplari in fin di vita e rifiuti. Le foto della vergogna
GROSSETO. La carcassa di un pastore tedesco stesa sul pavimento sommerso dai rifiuti. È morto da alcune settimane. Forse, addirittura, da mesi. Dei gatti sono fuggiti da una finestra lasciata aperta al piano superiore. Immondizia ovunque. Un odore terrificante che attanaglia la gola e rigira lo stomaco. Un altro cane è in fin di vita. Arrivano i vigili del fuoco. Il personale del servizio veterinario. I carabinieri forestali. Per lui è la fine di un incubo. E non solo per lui. Perché tra cartacce, escrementi e spazzatura ci sono anche esemplari di specie protette. Animali rari lasciati senza cibo e senza acqua. Avviati verso la morte. Come quel pastore tedesco. Loro, però, si sono salvati. Viale Europa. Ai confini del centro città. Una casa che sembra una discarica. Intestata a due donne che ora sono denunciate per uccisione e maltrattamento di animali.
Una scoperta drammatica avvenuta nel pomeriggio di giovedì 9 settembre. Tutto è iniziato quando alcuni cittadini hanno contattato Marlena Greco, presidente della sezione provinciale dell’Enpa. Una irriducibile combattente, che da sempre si batte per la salute degli animali. «Mi è stata segnalata la situazione di un appartamento da cui proveniva un forte cattivo odore – racconta –, e i residenti mi hanno riferito di alcuni animali che si aggiravano nelle vicinanze. Era evidente che si trattava di una grave situazione di degrado». Greco allora inoltra la segnalazione alle forze dell’ordine. I vigili del fuoco entrano nell’abitazione da un terrazzo. E di fronte ai loro occhi si spalanca l’inferno. In casa non ci sono persone. Ma uno zoo dell’orrore.
I veterinari dell’Asl e dell’istituto zooprofilattico notano subito la presenza di alcune specie protette dalla convenzione di Washington: un esemplare di tegu argentino, due gechi bianchi e due trachemys scripta scripta, particolari esemplari di tartaruga. Ci sono anche dei serpenti all’interno di una teca piena di muffa e ragnatele. «Non esistono parole per descrivere la situazione in cui erano costretti a vivere quegli animali. È stato un colpo al cuore vederli così, e soprattutto – continua Marlena Greco – è stato orribile vedere quel povero cane senza vita, morto solo perché non aveva nessuno che poteva dargli da mangiare». Le autorità si sono subito adoperate per dare cure e assistenza ai “prigionieri” della casa abbandonata. L’intervento si è concluso a tarda notte, tra giovedì 9 e venerdì 10 settembre. In un primo momento le forze dell’ordine non sono riuscite a contattare le due padrone di casa. Poi, però, sono state rintracciate. Avrebbero negato la loro responsabilità per quanto riguarda la situazione all’interno dell’abitazione. Gli inquirenti indagano per arrivare alla verità. Per capire le origini dell’appartamento dell’orrore in viale Europa.
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