Il Parmigiano Reggiano cresce: l’export è a quota 43%
Le aziende del Parmigiano Reggiano chiudono il 2023 con un giro d’affari al consumo di 3,05 miliardi contro i 2,9 del 2022, con un aumento del 5%. Lo ha comunicato a Milano il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano con la presentazione dei dati consuntivi 2023.
Risultati positivi
Il report economico registra risultati positivi per le vendite totali a volume (+8,4%), sostenute da un andamento positivo dell’export (+5,7%) e dalle vendite in Italia (+10,9%).
La produzione è risultata stabile rispetto al 2022 attestandosi intorno ai 4 milioni di forme. L’Italia – informa l'organismo di tutela – pesa per un 57%, con la Gdo (Grande distribuzione organizzata) che rimane il primo canale, mentre la quota export rappresenta oggi il 43%, con una crescita del 5,7% e risultati particolarmente positivi negli Usa, primo mercato estero per la Dop (+7,7%), ma anche in Spagna, Francia e Australia.
Quello del mercato domestico è stato un exploit sorretto in modo particolare dalla convenienza relativa del Parmigiano nei canali retail e ingrosso, dovuta a un calo delle quotazioni del prodotto stagionato e al contemporaneo aumento dei prezzi dei prodotti alternativi.
Nel 2023, i visitatori totali nei caseifici del comprensorio sono stati 170.000, in aumento del 10% sul 2022. «Al risultato – è sottolineato – contribuisce anche Caseifici Aperti, manifestazione promossa dal Consorzio che due volte all’anno offre agli appassionati la possibilità di visitare i caseifici partecipanti e scoprire i segreti della lavorazione della Dop (l’edizione di primavera 2024 è prevista per sabato 20 e domenica 21 aprile).
Gli appuntamenti
I due appuntamenti del 2023 hanno registrato 24.500 partecipanti, con un aumento del 19,5% sul 2022. «Nel prossimo futuro, il Consorzio dovrà sempre più investire sulla crescita nei mercati esteri – afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio – Stiamo attraversando un momento di cambiamento in cui si profilano con chiarezza le inevitabili rivoluzioni del futuro, il tema della sostenibilità; la gestione dei costi di produzione in uno scenario di incertezze mondiali; la tutela nella dimensione globale dei mercati e degli accordi di libero scambio; le nuove sensibilità dei consumatori».