Elezioni, ecco tutti i comuni trevigiani del “Lega contro Lega”
No, non saranno elezioni scontate, quella amministrative, per la Lega trevigiana, sin qui primo feudo italiano del Carroccio.
In una decina di comuni sarà Lega contro Lega, o sezione che sconfessa i propri sindaci uscenti – segnatamente due donne; o ancora sezione contro i vertici provinciali; o infine militanti veterani contro nuove leve, se non “fu Lega” contro “Lega attuale”.
Il caso Vittorio Veneto
Duelli in casa. Il più eclatante è Vittorio Veneto, con il vicesindaco uscente Gianluca Posocco e il ribelle espulso Toni Da Re, con Forza Italia, a sfidare il candidato ufficiale del Carroccio, Giovanni Braido.
«Non più leghisti», dicono però al K3, e formalmente magari è vero. Ma come non leggere nella sfida di Da Re (europarlamentare uscente, ex segretario provinciale regionale, ex consigliere regionale, l’uomo che ha portato la Lega a conquistare 60 comuni della Marca) la rivolta di un’anima del partito?
Il duello iconico di Gorgo
Duello ben più iconico quel che si profila a Gorgo al Monticano: l’ex primo cittadino Firmino Vettori contro l’uscente Giannina Cover, che qualcuno nel partito ritiene troppo vicina all’ex parlamentare Gianpaolo Vallardi, passato a Forza Italia.
A proposito di sindaci uscenti non più graditi, ecco i due casi molto rilevanti di Quinto e di Codognè. Le locali sezioni, senza mezzi termini, hanno sfiduciato le prime cittadine uscenti, leghiste doc.
Nel primo caso Stefania Sartori, succeduta ad un big come Mauro Dal Zilio; nel secondo Lisa Tommasella, consorte del consigliere regionale Roberto Bet, zaiano doc. Due terremoti, politicamente parlando.
Ma ancora, al K3 rispondono che nessuna delle due ha rinnovato la tessera. E comunque, in parallelo, entrambe potrebbero ora correre contro la Lega. Sartori è stata subito “reclutata” da Fratelli d’Italia – talent scout dei sindaci, almeno nell’hinterland, è Roberto Fava – la seconda ci starebbe pensando.
Nelle terre del Prosecco
Poi ci sono i territori che invece non gradiscono le scelte dei vertici provinciale in nome dell’alleanza di centrodestra. E mica in piccoli comuni, nossignori. Accade a Valdobbiadene, capitale del Prosecco, dove la sezione ci è schierata con l’uscente Luciano Fregonese, mentre il partito aveva ceduto a Fratelli d’Italia che tra quella colline ha il suo feudo la scelta del candidato in alleanza classica con tutta la coalizione. Risultato? Fregonese sfiderà la meloniana Bertelle, sua assessora e numero due della Provincia.
Poi c’è Pieve di Soligo, capoluogo del Quartier del Piave e sede della cassaforte Asco. E lì, Lega e FdI hanno convenuto di correre per Alexa Spina, meloniana. Senonché, la sezione “frigge”, e c’è chi assicura come una fetta del partito potrebbe sostenere l’uscente Stefano Soldan, calendiano, in alleanza con il centrosinistra. E assicurano non sia affatto contento nemmeno Alberto Villanova, super-capogruppo in Regione.
In pianura
Un altro caso si è aperto da pochi giorni a Morgano.
Daniele Rostirolla, sindaco uscente (è il comune del segretario provinciale e deputato Dimitri Coin, ma i due non sono mai stati in feeling) e già coordinatore dei sindaci, non correrà. E sta lavorando a una civica allargata, con alcuni leghisti, mentre la sezione, dopo che un assessore uscente, Elena Pasqualetto, corre con una civica e con FdI, vuol correre con il proprio simbolo. Centrodestra in tre liste diverse?
Mica finita qui. Verosimile che le urne dividano la Lega anche a Caerano (sezione squassata, e divisa fra l’uscente Gianni Precoma è una sfidante che fa riferimento al leghista Bonora), a Revine (l’ex primo cittadino Battista Zardet sfida l’uscente), e pure ad Orsago e San Fior. A meno di ricuciture in extremis.
Ma che il partito sia in fibrillazione è confermato, e non solo per lo strappo di Da Re.
Dai riassetti interni ai i nuovi equilibri, dalle divergenze fra le anime ai recenti malesseri sulla possibile candidatura di Vannacci capolista europeo, la mappa del partito trevigiano sta cambiando. Anche per questo il test di giugno pesa tantissimo.
Se Vittorio Veneto è ora un’incognita, in Lega si conta di confermare Paese e Mogliano, e si punta a strappare al centrosinistra Preganziol, ma anche Roncade. Ma gli esiti dei comuni dei duelli fratricidi potrebbero essere pesanti