Gli “Stagni di Lungavilla” il rifugio delle specie rare
ambiente
LUNGAVILLA
Sono sempre di più le specie di uccelli migratori rari che scelgono la riserva naturale “Stagni di Lungavilla” per nidificare. Lo sapevano già i ricercatori che, grazie a una serie di bandi vinti dalle precedenti e dall’attuale amministrazione, da una quindicina d’anni si impegnano per questo obiettivo, ma nemmeno loro immaginavano di raccogliere quest’anno dei dati così stupefacenti. La piccola riserva (sono 80 ettari a ridosso del centro abitato) nata dalle vecchie cave di argilla è stata oggetto in questi giorni di un censimento dell’avifauna, da cui è risultato che al suo interno sono attualmente ospiti per la stagione della nidificazione ben 21 coppie di Sterna comune, un uccello migratore che a dispetto del nome è tutt’altro che facile da incontrare in Europa. L’anno scorso erano 16, ma nel 2011 non ce n’era nemmeno una: significa che i naturalisti sono riusciti ad attirarle creando per loro l’habitat riproduttivo perfetto, trasformando la riserva oltrepadana in una delle colonie più importanti della Lombardia.
Ma come hanno fatto esattamente? «Abbiamo cominciato nel 2011- spiega il naturalista Francesco Gatti, che cura la riserva insieme a Violetta Longoni– quando l’allora amministrazione vinse un primo bando destinato agli investimenti per il ripopolamento aviario dell’area. Nel corso del tempo ne abbiamo vinti altri (per circa 45mila euro in totale) e li abbiamo utilizzati per diversi interventi, il più visibile (ed efficace) dei quali è stata l’installazione in alcuni stagni di zattere componibili. Questa specie particolarmente protetta dalla Direttiva Uccelli, nidifica infatti solitamente nelle isole dei fiumi, e noi abbiamo fatto del nostro meglio per ricreare un ambiente altrettanto confortevole. Ne abbiamo costruito 15 e hanno funzionato, perché aver portato qui a riprodursi 21 coppie in quindici anni è davvero un piccolo miracolo».
Ovviamente i fondi non sono stati utilizzati solo per le zattere: si è costruito anche un pozzo per rimediare agli abbassamenti delle acque di falda e un’area riservata agli anfibi. E poi un fragmiteto, ovvero un bosco umido con canneto, destinato invece ad altre specie rare come l’airone rosso, di cui la riserva ospita una mezza dozzina di coppie. Altra specie protetta a nidificare a Lungavilla è il Cavaliere d’Italia, di cui sono presenti cinque coppie. Tutte e tre le specie arrivano verso aprile dall’Africa, nidificano, attendono la schiusa e poi ripartono a fine agosto.
«Siamo molto fieri del lavoro svolto all’interno della nostra riserva – dice la sindaca Ester Gabetta – perché teniamo moltissimo all’ambiente, e risultati come questi ci ripagano di tutti gli sforzi. A volte l’amministrazione viene criticata perché l’area sembra “trascurata”, ma non è affatto così: voglio sottolineare che si tratta di una riserva, non di un giardino, e la natura deve essere libera di fare il suo corso per accogliere le specie che vi abitano. Prima che essere un patrimonio per tutta la comunità (che infatti può visitarla liberamente e scoprirne le caratteristiche attraverso la puntuale cartellonistica) è infatti la casa di molti animali selvatici che per questo vanno tutelati e rispettati». Serena Simula