Schiuma nei fossi a San Giorgio Lomellina, vietato usare l’acqua per le irrigazioni
SAN GIORGIO. Quasi trenta agricoltori di San Giorgio e della zona sono impossibilitati ad usare l'acqua irrigua per le loro coltivazioni di riso e mais: un'ordinanza del sindaco Giovanni Bellomo stabilisce il divieto di uso dell'acqua per ogni attività agricola. Bellomo in persona e alcuni risicoltori hanno notato già da lunedì una schiuma biancastra sotto la quale l'acqua appariva scura e in parte oleosa.
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Nell’incontro di ieri mattina in municipio, alla presenza di 25 operatori della zona, è stato anche confermato che la stessa acqua irrigua per risaie e campi di mais emanava un odore di natura chimica «quasi fossero stati disciolti dei solventi oleosi». Il sindaco Giovanni Bellomo spiega: «Di fronte a un fenomeno tanto preoccupante, che ho personalmente verificato, ho allertato Arpa Lombardia che nel pomeriggio ha provveduto a prelevare diversi campioni per le analisi biochimiche. Nel contempo ho provveduto a emettere l'ordinanza che impone di non usare i corsi d'acqua in arrivo dal torrente Arbogna. In attesa dei riscontri analitici di Arpa, il sistema irriguo in zona, alimentato dall'Arbogna, è precauzionalmente inutilizzabile».
I RISCHI
C'è chi teme che le risaie siano già state contaminate nelle ore passate quando ancora il fenomeno non era così vistoso. Poi il timore della durata del fenomeno e tra risicoltori si dice: «Se il fenomeno a monte non cessasse, si rischia di mettere a secco diverse risaie in un periodo cruciale della stagione risicola. E potrebbe venire a mancare anche l'acqua necessaria per irrigare i campi di mais».
Un ulteriore problema potrebbe crearsi per i risicoltori (e non sono pochi) che producono riso biologico: con le risaie in cui quest'acqua “sospetta” potrebbe essere già stata sversata, gli organi certificatori potrebbero garantire l'idoneità al cereale prodotto? Insomma, tanti timori che il sindaco Bellomo, che al momento blocca l'uso di quest'acqua “sospetta”, ha recepito dagli agricoltori. E si confida che i risultati delle analisi di Arpa arrivino quanto prima.
L'acqua irrigua, da ieri vietata per uso agricolo, arriva dai cavi che si diramano dall'Arbogna; sono state chiuse le “porte” di ingresso alla roggia San Giorgio che diffonde poi l'acqua nei campi attigui al paese per poi diffonderla nelle rogge disseminate nella vicina campagna verso Tromello. PAOLO CALVI