L’esame di Yassine, giovane tutor del Centro migranti della diocesi di Ivrea
IVREA. È uno dei 776 studenti che questa mattina, mercoledì 18 giugno, ha sostenuto la prima prova dell’esame di maturità. Yassine ha varcato la soglia all’Istituto d’istruzione superiore Olivetti di Ivrea con un bagaglio di esperienze unico e una determinazione che va molto oltre quanto imparato sui libri di testo. E questa è la sua storia.
Yassine Sakhoune è nato a Khouribga, in Marocco, nel 2005, è arrivato in Italia nel 2014, ricongiungendosi al padre che già viveva e lavorava ad Ivrea. Con lui, la madre, le sorelle e il fratello. «Appena arrivato, la prima preoccupazione di mio padre è stata mandarmi a scuola e soprattutto farmi imparare l’italiano», racconta Yassine. Un inizio non facile, segnato dalle barriere linguistiche che inizialmente sembravano insormontabili. Inizialmente, appunto. Ma, fin dalla scuola primaria, non si è mai arreso e ha cominciato a imparare l'italiano con tenacia. Nel 2017 inizia a partecipare alle attività organizzate dal Centro migranti della diocesi di Ivrea. Quello che poteva essere un semplice punto di appoggio si è trasformato in una vera e propria opportunità. «Ho trovato molti bambini che, come me, avevano difficoltà con la lingua – continua Yassine – mi sono sentito subito a casa, perché riuscivamo tutti a comunicare, aiutati da tutor meravigliosi. Quel periodo mi ha cambiato la vita ed è stato uno strumento fondamentale per la mia integrazione».
Yassine ha frequentato il centro come alunno fino al 2021. Poi, spinto dal desiderio di restituire quanto ricevuto, ha deciso di cambiare ruolo: è diventato lui stesso un tutor, il più giovane e motivato del centro. «Quando ho capito di poter trasmettere tutto ciò che avevo imparato e che riuscivo ad aiutare i bambini, ho sentito il bisogno di mettere al servizio degli altri la mia esperienza che avevo maturato al Centro migranti, un luogo che mi aveva dato così tanto – spiega Yassine –. Riesco a comprendere le loro difficoltà e cerchiamo insieme una strada per aiutarli. Così è iniziata la mia avventura di tutor».
Un'integrazione che non è rimasta a senso unico: Yassine stesso è diventato un punto di riferimento e un esempio per molti altri ragazzi. Tutor al centro migranti, insegnante di arabo il sabato mattina al centro culturale islamico.
Mercoledì, Yassine non ha affrontato solo l'esame di maturità; per lui è stata la conclusione di un percorso fatto di sfide superate, nuove amicizie e un impegno costante. I cinque anni trascorsi all'Iis Olivetti lo hanno reso una persona matura e sicura di sé. «I primi due anni delle superiori sono stati difficili – ammette – ma anche in questa fase l'aiuto che ho ricevuto è stato fondamentale». E allora avanti.
Yassine ha scelto l'indirizzo di meccanica con specializzazione in tecnologie delle materie plastiche, trovandosi benissimo con la sua classe di dieci alunni. «Si è creato un rapporto bellissimo, sono diventati come un'altra famiglia. Quello che mi ha colpito – osserva – è stato l'aiuto reciproco, grazie al quale abbiamo superato ogni difficoltà». E oggi quindi è un giorno importante per Yassine, il termine di un lungo viaggio iniziato in Marocco e approdato sulle rive della Dora. «In realtà ero un po’ nervoso, come tutti i maturandi – confida – ma so di aver fatto del mio meglio per raggiungere questo traguardo». E il futuro è già nei suoi pensieri. «Dopo la maturità – racconta – vorrei frequentare un Istituto Tecnico Superiore (Its) a Torino per gli studi aerospaziali, oppure sto pensando al corso di laurea in Scienze Motorie». Ma al di là della carriera, c'è una priorità ben chiara: «Mi piacerebbe trovare un lavoro che mi lasci del tempo da dedicare alla mia famiglia, che è una parte fondamentale della nostra vita. Un lavoro che mi piaccia, ma che non mi sottragga tempo prezioso per i miei affetti». Yassine non si ferma, e la sua storia è un investimento nel futuro, per lui e per l'intera comunità. GIORGIO PASQUA