Ivrea, in via Aosta sei anni dopo rispunta l’idea della ciclabile sul lato ovest
IVREA. Il progetto di una ciclabile tra Ivrea e Montalto fino a Settimo Vittone era naufragato nel 2019, e con lui gli oltre 800mila euro stanziati all’epoca dalla Regione e persi per la scadenza dei tempi utili alla presentazione del progetto intercomunale che se li era aggiudicati.
Fu impossibile, all’epoca, mettere d’accordo i vari Comuni (con Montalto e Borgofranco per altro reduci dal cambio di amministrazione), a fronte del fatto che vista la complessità morfologica del tratto su cui si andava a intervenire, in uscita da Ivrea lungo la statale 26, la quota a carico loro sarebbe lievitata per le sopraggiunte complicanze nei lavori.
Problemi tecnici e forse altra sensibilità rispetto al fatto che investire sulla mobilità lenta, intesa come grandi ciclovie di ampio raggio, oggi come oggi sia scelta politica premiante per chi la porta avanti e per il territorio. Riguardo la quale, sia Città metropolitana sia Regione Piemonte, non a caso, stanno spingendo pubblicando bandi a sostegno degli enti locali che ne sposano la linea. La novità ora è che rispetto al discorso chiuso sei anni fa, qualcosa si muove riguardo via Aosta. Siamo nell’ordine delle idee rispetto a una visione della città che il Piano per la mobilità ha già cristallizzato, una fase embrionale che però potrebbe riaprire la questione della ciclovia per la Valle d’Aosta, rispolverando il collegamento con Pont-Saint-Martin. Partendo da un breve tratto cittadino con grossi problemi di sicurezza stradale per pedoni e ciclisti. La novità, si diceva, è che il Comune ha affidato a un tecnico il rilievo preliminare del tratto su via Aosta, dal punto in cui incrocia la strada in uscita dalla Clinica eporediese fino alle ultime case sparse prima del Culoto. Si tratta di 400 metri sul lato ovest totalmente privi di protezioni dove oltre il ciglio della strada c’è erba e nessuna protezione. Sotto l’asfalto, la roccia frutto dello sbancamento della montagna risalente ai tempi della realizzazione della statale 26 da parte di Anas. Oltre, inizia la valle della Dora e poi l’argine sul quale, sempre in linea ipotetica, potrebbe spingersi il tracciato della ciclabile per aggirare la complessità del sottosuolo. In tal senso il dialogo con Aipo è già stato attivato dall’Ufficio tecnico. Mentre il rilievo topografico di via Aosta, dal km 33+5 al km 33+7 è stato affidato dal Servizio pianificazione, progettazione e appalti del settore Lavori pubblici al geometra Marco Calderan di Colleretto Giacosa. Tra una ventina di giorni è prevista la consegna dell’elaborato che molto dirà della fattibilità e dei costi da affrontare. Di certo, a sperare in un esito favorevole sono le varie categorie di utenti: dal civico 78, via Aosta, oltre a servire delle case sparse, permette infatti di raggiungere l’argine e le strade bianche che giungono sino a Borgofranco. Pertanto, l’inserimento di un percorso ciclopedonale permetterebbe a pedoni e ciclisti provenienti dall’argine e dalla carreggiata ovest di non procedere in tratti non sicuri o procedere lungo il ciglio della statale. E poi forse, chissà, il dialogo in corso con Chivasso, posto sulla ciclovia Velo (Venezia-Torino), potrebbe in un futuro non lontano valere a Ivrea l’inserimento nel Sistema nazionale delle ciclovie turistiche d’Italia.