La città di Caluso pronta a festeggiare: «L’Erbaluce è la nostra eccellenza»
CALUSO. La città del vino è pronta ad accogliere l’edizione numero 92 della Festa dell’uva Erbaluce di Caluso in programma da mercoledì 17 a lunedì 22 settembre: le vie del centro storico sono colorate dagli stendardi dei rioni e delle frazioni, il bel manifesto realizzato dagli studenti del liceo Piero Martinetti e il programma sono affissi sui muri e sulle vetrine dei negozi. Nel bel parco Spurgazzi, scenario per gli spettacoli, per le cene, per DiVino Canavese e per il palio dei bimbi, è stata montata la tensostruttura con il grande palco, i tavolini sono anche disposti sotto gli alberi secolari, le componenti (Pro loco, Enoteca, Consorzio di tutela e Comune) definiscono gli ultimi dettagli. Così anche i rioni e le frazioni che, nei cortili di alcuni abitazioni in gran segreto, stanno completamento l’allestimento dei carri per la sfilata di domenica pomeriggio e lunedì sera, mentre hanno tirato fuori dall’armadio i costumi che riportano Caluso ai tempi antichi della vendemmia, un rito collettivo che si ripete da un paio di secoli. E che spiega l’attaccamento dei calusiesi alla kermesse, spiegato benissimo dai rappresentanti dei rioni. Vale per tutti l’affermazione, del rione Riva, il più esteso, Luisella Gnavi, indicando il suo cuore: «Abbiamo la vigna inculcata dentro. È una cosa che non si può spiegare bene, ma noi lo sentiamo chiaramente».
La Festa dell’uva Erbaluce unisce associazioni e generazioni e nei giorni antecedenti la festa è un susseguirsi di riunioni e incontri e nessuno di risparmia.
ECCELLENZA SENZA SE E SENZA MA
La sindaca Maria Rosa Cena non ha dubbi su quale sia il significato dell’Erbaluce e delle tradizioni per Caluso e la risposta alla domanda è secca: «L’Erbaluce di Caluso è la nostra eccellenza primaria. Se, in passato, è stata un’attività secondaria, oggi la viticoltura e l’Erbaluce sono diventate la primaria attività per molti giovani che hanno scelto di investire nelle aziende facendole crescere e oggi il settore rappresenta una significativa fonte di reddito. Tra l’altro, molti giovani si stanno avvicinando sempre più a questa attività». Per Cena la stessa denominazione Erbaluce di Caluso è più che esplicativa nel sottolineare il legame indissolubile tra il vino Erbaluce e il suo territorio «e la cooperativa produttori Erbaluce di Caluso – sottolinea ancora Cena – gioca un ruolo fondamentale in questo contesto economico». La Festa dell’uva, poi, ha anche un significato profondo per la comunità: è un momento di gioia e di promozione della sua eccellenza, ma è anche un modo per ritrovarsi e stare bene insieme. Ogni anno, dentro un programma che ripropone un canovaccio consolidato, ci sono sempre alcune novità.
INFOPOINT
Un paio è la stessa sindaca a spiegarle. «Per la prima volta in piazza Mazzini allestiremo un infopoint ben visibile – dice – coinvolgendo gli studenti del turistico dell’Iis Martinetti e dell’alberghiero Ubertini con dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento». L’obiettivo è quello di proporre (c’è anche una piantina) un percorso per scoprire Caluso. «Piazza Mazzini – aggiunge Cena – è “la porta” del comune di Caluso e di lì si può partire per una passeggiata che arriva fino alla vigna urbana, piantata con la collaborazione della cooperativa produttori Erbaluce di Caluso. L’infopoint sarà attivo sabato 20 e domenica 21».
UN OSPITE PARTICOLARE
Non è l’unica novità che anticipa la sindaca. La seconda riguarda l’ospite: «Quest’anno accoglieremo Ronn Moss, l’attore statunitense che per 25 anni ha interpretato Ridge Forrester nella soap Beautiful. Forse non tutti sanno – continua Cena – ma Moss vive nel nostro Paese, in Puglia. In Salento ha dato vita a un progetto Cantine Ronn Moss e produce vini. Alla Festa dell’uva sarà con noi e avremo l’occasione di ascoltare la sua esperienza e di fargli conoscere l’Erbaluce, al quale è interessato».
PRO LOCO IN PRIMO PIANO
Caterina Pistono, la presidente della Pro loco è tranquilla, la sua associazione fa un gran lavoro, ma la macchina è rodatissima e ci sono entusiasmo e voglia di entrare nel vivo: «Ormai sono dieci anni che ci occupiamo del segmento spettacoli e di parte della promozione enogastronomica con il quadrilatero del gusto, e le nostre cene nel padiglione. Certo l’esperienza aiuta, ma ci porta anche a riflettere, a voler migliorare. Ma il problema sono le risorse economiche. Solo in occasione della 90ª edizione abbiamo potuto contare su contributi consistenti dalla Regione e dalla Camera di commercio, ma di solito dobbiamo fare solo con le nostre forze e un piccolo contributo del Comune. La festa si regge quindi sull’impegno dei rioni e delle frazioni, sul sostegno degli sponsor (l’azienda Arma infissi ha concesso 4mila euro ) e sul nostro autofinanziamento».
DIECI ANNI DI ORDINE DELLA NINFA
Pronto a festeggiare è anche l’ordine della ninfa, che compie dieci anni. Marta Salvetti è la neo presidente: «Per l’occasione abbiamo creato un nuovo gioiello realizzato dall’artista Elisa Domanico (ninfa nell’edizione 2023) con i simboli della leggenda legata alla Ninfa Albaluce e presenteremo (sabato 20 alle 16 nell’Enoteca) il libro “La leggenda della ninfa Albaluce"». Intanto, sulla scalinata di palazzo Valperga Masino l’ordine ha installato una mostra permanente dedicata alle donne che negli anni hanno portato avanti la suggestione della Ninfa. Si comincia dal 1948 con Angiolina Giuliano e si prosegue fino alla ninfa uscente Giulia Giuliano Albo che domenica 21 dovrà cedere la corona ed il mantello purpureo. Sorriso dolcissimo, racconta essere stata un’esperienza straordinaria: «È stato bellissimo, non mi aspettavo che sarebbe stato così intenso. Ho sentito la forza di questa tradizione e il calore della gente».(pagine a cura di Rita Cola, Lydia Massia e Barbara Torra)