Il viceministro Sisto alla festa del Fatto, botta e risposta con Pipitone: “Falcone favorevole alla separazione delle carriere”. “E Gelli?”
“Il sottosegretario alla Giustizia Sisto, quando l’ho invitato, mi ha chiesto se il giubbotto antiproiettile lo fornivamo noi o se lo doveva portare da casa”, ha scherzato Marco Travaglio aprendo il dibattito sulla riforma dlela Giustizia alla Festa del Fatto Quotidiano al Circo Massimo. “Naturalmente confido che voi non mi smentirete e che apprezzerete il fatto che ha avuto il coraggio di entrare nella Fossa dei Leoni”.
Sul palco il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto e l’ex magistrato Piercamillo Davigo, moderati da Antonio Massari e Giuseppe Pipitone. Il tema: la separazione delle carriere. L’atmosfera: rovente.
Davigo ha provocato il pubblico: “Secondo voi nei criteri di priorità che cosa ci metteranno? Il falso in bilancio o lo scippo?“.
Sisto ha replicato parlando della sua Bari e di una “insicurezza genetica”, attribuita anche “all’arrivo di stranieri”. Fischi dalla platea, ma il viceministro ha insistito: “Il prefetto e il questore proporranno un intervento dei militari, perché non c’è altra soluzione”.
Nuove contestazioni hanno accolto il passaggio in cui Sisto ha citato Giovanni Falcone: “In una bella intervista del 3 ottobre 1991 a Mario Pirani disse con molta chiarezza che il pubblico ministero non deve essere un para-giudice. Lo disse con chiarezza e noi siamo sulla stessa linea.Falcone è proprio un fulgido esempio di come il clima correntizio possa essere penalizzante”.
“Non mi era mai capitato di sentire un esponente di Forza Italia parlare così tanto di Falcone e della Costituzione“, ha ironizzato Pipitone.
“Si sarà distratto”, ha replicato Sisto.
“Di tutto mi sarei aspettato nella mia vita fuorché vedere Forza Italia a Palermo che mostrava la foto di Giovanni Falcone”, ha incalzato il giornalista.
“Purtroppo bisogna abituarsi a una Forza Italia, tra virgolette, diversa“, ha rilanciato il viceministro.
“Ne prendiamo atto – ha ribattuto Pipitone – L’unica cosa che io volevo sapere è: tra tutta questa lista di testimonial, da Bissolati a Terracini a Carnelutti fino a Falcone, perché non citate mai Licio Gelli?“.
“La politica giudiziaria si può fare per slogan o per conoscenza – ha ribattuto Sisto – Bisogna leggere il programma di Licio Gelli. Non c’entra niente con la separazione delle carriere. Dovete leggerlo. È un programma che dice esattamente il contrario. Durante il fascismo, anche Grandi sosteneva l’unicità dei ruoli della magistratura, perché lo Stato controlla molto più facilmente una magistratura che ha un solo ruolo rispetto a due ruoli. E questo slogan di Licio Gelli è bene che venga messo da parte. Corre il rischio di essere un boomerang, perché quando noi poi andiamo a leggere quello che è scritto, ci si rende conto che si tratta semplicemente di una fake news”.
Il viceministro ha quindi rivendicato la sua contrarietà a un pubblico ministero sotto il controllo dell’esecutivo: “Si possono scrivere tutte le regole del mondo ma se la persona è una persona perbene, se il pm fa il suo dovere, se l’avvocato fa il suo dovere, se il giudice fa il suo dovere, forse, come diceva un filosofo del diritto, non c’è neanche bisogno delle regole. Allora, io credo che noi dobbiamo recuperare un rapporto di correttezza all’interno del nostro sistema in cui non ci siano obbligazioni di risultato. Qualcuno vuole arrivare per forza a un risultato. Si tratta semplicemente di rasserenare gli animi e provare insieme a scrivere una giustizia che io ritengo, secondo quello che noi stiamo cercando di fare, più giusta”.
“Ci permetterà di dire che è davvero una Forza Italia mai sentita questa sera”, ha ironizzato nuovamente Pipitone.
“O lei è distratto – ha risposto Sisto piccato – oppure questo è esattamente il mantra di Forza Italia sulla giustizia”.
“Chissà come la pensa Marcello Dell’Utri, mi viene da dire”, ha aggiunto ancora il giornalista.
Secca la reazione del viceministro: “Allora, io sono stato chiaro. Ritengo che fare riferimento ad assenti e a vicende giudiziarie personali non sia corretto. In un dibattito civile, non si fa riferimento a vicende giudiziarie personali. Capite perché lo dico? È giusto che il dibattito avvenga su assi cartesiani di assoluta correttezza”.
Al termine dell’incontro, Sisto è stato contestato da alcuni spettatori pugliesi. A riportare la calma è intervenuto Travaglio, che si è avvicinato per placare gli animi.
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