Perseguita la ex sul posto di lavoro, poi la segue al pub a Gambolò: 49enne arrestato per stalking

Gambolò. Venerdì pomeriggio, nonostante l’ammonimento del questore, era andato nel bar dove lavora la sua ex. Non contento, venerdì notte, l’ha raggiunta in un pub dove era con alcuni amici. Per il 49enne che, nonostante l’ammonimento del questore ha continuato a perseguitare la donna, incurante della fine della relazione e dell’evidente volontà espressa dalla donna, sono scattate le manette. I Carabinieri lo hanno arrestato.

Le molestie e gli interventi delle forze dell’ordine

L’uomo era già segnalato più volte per atteggiamenti molesti ed era stato ammonito a luglio dopo una serie di episodi degenerati al punto da rendere necessario l’intervento dei militari. Il più grave risale alla notte di Ferragosto, quando si era introdotto nell’abitazione della donna, dalla finestra del bagno, costringendola a chiedere aiuto. Nonostante la misura di prevenzione, il 49enne ha continuato a cercare contatti con la ex compagna, seguendola sia in strada che nei luoghi da lei frequentati abitualmente.

Gli ultimi episodi

Venerdì l’uomo si è presentato nuovamente sul posto di lavoro della donna: non era la prima volta. Poi, non contento, qualche ora dopo, nella notte tra venerdì e sabato, l’ha raggiunta a Gambolò, in corso Garibaldi, dove la vittima si trovava all’esterno di un pub. L’ex compagno ha tentato insistentemente di parlarle, fino a costringerla, spaventata, a rifugiarsi nella propria auto e a chiamare il 112. I militari della stazione Carabinieri di Gambolò, subito intervenuti, lo hanno individuato e arrestato.

Il 49enne è stato portato nella camera di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Vigevano, in attesa del giudizio direttissimo fissato per oggi. L’accusa è di atti persecutori, aggravata dalla recidiva e dalla violazione del precedente provvedimento di ammonimento.

Il contesto provinciale

Il caso di Vigevano si inserisce in un quadro più ampio che vede un aumento delle misure di prevenzione adottate dal Questore di Pavia, Nicola Falvella. Nei primi otto mesi dell’anno scorso sono scattati 33 ammonimenti per i reati di maltrattamenti e atti persecutori, mentre in tutto il 2023, erano stati 22. I dati del 2024 non sono ancora stati divulgati.

Ma lo strumento funziona? «Non basta per quanto riguarda i maltrattamenti, mentre si è mostrato più efficace per lo stalking – spiegava qualche mese fa Paola Tavazzi, responsabile del centro antiviolenza Liberamente di Pavia –. Questo perché i due ambiti hanno dinamiche molto diverse, nel caso dei maltrattamenti spesso la violenza va avanti da anni e l’ammonimento arriva quando in casa la situazione è già molto difficile: le donne hanno spesso paura a procedere e l’ammonimento può sembrare un primo passo, più soft. Ma non sempre funziona. Diverso il discorso dello stalking, per il quale l’ammonimento può avere un effetto diverso. Dopo l’interruzione della relazione oppure nel caso di atti persecutori tra vicini di casa spesso ha avuto un effetto deterrente e alcuni stalker si sono fermati». Purtroppo, non tutti.

Gli ammonimenti sono provvedimenti amministrativi, che possono essere il primo passo o affiancare la denuncia penale. «Quello che stiamo vedendo da un po’ di tempo a questa parte, nei mesi scorsi ma anche l’anno passato, è che sono aumentate le archiviazioni dei procedimenti penali, sia per quanto riguarda i maltrattamenti che in relazione alle violenze sessuali – spiega Tavazzi –. Per noi c’è un lavoro molto complesso da fare con le donne, che si sentono non credute. Dobbiamo spiegare loro che il piano legale è su un livello diverso rispetto al percorso che si può fare con loro».