Rita Pacilio, ‘Gli imperfetti sono gente bizzarra’ ora anche in Romania
“Gli imperfetti sono gente bizzarra” di Rita Pacilio (La Vita Felice, 2012) esce nelle librerie della Romania “Imperfecții sunt oameni bizari” a Bacău (Cosmopoli, 2025) e a Bucureşti (Eikon, 2025) con traduzione, postfazione e cura della poetessa e traduttrice Eliza Macadan.
“[…] La pubblicazione di questo volume nel 2012 in Italia sembrava allora una testimonianza singolare e coraggiosa sulla vita ai margini dei sistemi — la marginalità psico-emotiva, gli ospedali, il grande silenzio che copre i corpi accompagnati dal dolore e dalla fragilità. Eppure, nel tempo trascorso da allora, il libro ha trovato la sua strada verso altre lingue, altri spazi, altri modi per dire: “io sono qui, dove non si può più tornare indietro.” […] Questa edizione in lingua romena non è una semplice “traduzione” — è una riscrittura in un’altra carne. Una sorta di testimone muto che accompagna, passo dopo passo, una voce rara, che ha avuto il coraggio di nominare l’imperfezione come una forma di bellezza radicale”. (dalla postfazione di Eliza Macadan).
Il dolore, la frustrazione dell’ammalato, la dimenticanza, la violenza, l’assenza, la compassione, il perdono, l’amore, il tempo, la morte e Dio: questi i temi attraverso cui Rita Pacilio, voce italiana autentica, onesta, essenziale, si mette in contatto con le creature del mondo per decifrare i labirinti esistenziali.
Il volume “Gli imperfetti sono gente bizzarra”, La Vita Felice 2012 è risultato vincitore di numerosi Premi, tra cui il Laurentum 2013, ed è stato tradotto in lingua francese: “Les imparfaits sont des gens bizarres”, (L’Harmattan, 2016 Traduction en français par Giovanni Dotoli et Françoise Lenoir); in lingua araba per Uet Tunisi والناسغيرمثاليينهمأشخاصغريبون (Recheches. Etudes. Edition e distribution Yafa, 2018, traduzione dal francese del Prof. Othman Ben Taleb); in lingua georgiana per l’Antologia poetica “Quando i paesi dormono”, LVF 2019 con traduzione di Nunu Geladze; in lingua spagnola “Los imperfecto son gente extrañaper”, Papel y Lápiz, 2021 con la traduzione di Elisabetta Bagli
Molte riviste nazionali e internazionali hanno dato spazio a innumerevoli recensioni e segnalazioni a firma di critici, giornalisti e poeti di grande fama che si sono occupati a lungo della poetica di Rita Pacilio.
Ricordiamo qui una lettera del Professore emerito in Psichiatria e saggista Eugenio Borgna (1930 –2024), dopo la lettura del libro della Pacilio: “Gentile dottoressa, non leggevo da tempo poesie contemporanee di questa dolorosa arcana bellezza e di questa meravigliosa attonita grazia. Le ho lette, l’una dopo l’altra, affascinato e commosso dalle immagini, dalle metafore, dalle invenzioni linguistiche, dagli snodi tematici, dalle intuizioni di quella che è la voce segreta e lancinante della sofferenza psichica, dalla delicatezza e dall’amore con cui lei fa suo il dolore dell’anima di Alfonso. Non sono, ovviamente, un critico letterario ma da sempre leggo poesie che mi aiutano a resistere, e a comprendere meglio il dolore e la tristezza, la gioia ferita e l’angoscia, che sono nel mondo; ma di queste emozioni lei ci dona testimonianze inaudite e indimenticabili. Non posso se non ringraziarla, di cuore, di questo libro che ho letto, e che rileggerò senza fine. Quasi qualcosa del pensiero poetante di Georg Trakl: giungo a dirle questo. Grazie, grazie infinite, e che il Natale le sia sereno.“ (Eugenio Borgna; 4.12.12)
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