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Via libera al decreto Ucraina, Tajani: «Intesa veloce». Coerenza e stabilità mandano di nuovo in tilt la sinistra

Il Consiglio dei ministri ha approvato il dl Ucraina, che prevede «disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina, per il rinnovo dei permessi di soggiorno in possesso di cittadini ucraini, nonché per la sicurezza dei giornalisti freelance». Di per sé, al netto delle polemiche artatamente gonfiate nei giorni scorsi da sinistra e certa stampa, non sarebbe neanche una notizia: il decreto rappresenta una doppia conferma, non una novità. La prima conferma è quella della linea saldamente al fianco di Kiev, la seconda quella della capacità del centrodestra di fare sempre sintesi tra le sensibilità dei partiti che lo compongono. Caso chiuso, dunque (ammesso che un caso ci sia davvero stato). A sinistra, però, non sembrano volersene fare una ragione e anche dopo il via libera hanno continuato a cercare di alimentare la narrazione su un governo «ipocrita» e che, addirittura, farebbe «il gioco della Russia».

Tajani: «Sul decreto Ucraina si è trovata un’intesa veloce»

L’ammuina sinistra si è basata sulla presenza o meno della parola «militare» nel titolo del testo: c’è, non c’è, vince la Lega, perde la Lega. Un balletto di dichiarazioni come se il punto fosse tutto lì e non nel sostegno che nuovamente l’Italia non fa mancare all’Ucraina e alla sua popolazione. «Sul decreto si è trovata un’intesa veloce. Aiuti militari, civili, energetici, infrastrutturali. Andiamo avanti con quello che abbiamo sempre fatto», ha tagliato corto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, stoppando sul nascere anche i tentativi di polemica per l’assenza di Matteo Salvini al Cdm, dal quale mancava per altro anche il ministro Guido Crosetto: «C’era Giorgetti, c’erano i ministri della Lega» e hanno votato tutti compattamente a favore. Per completezza di cronaca sia Salvini sia Crosetto, com’è stato spiegato, erano assenti per motivi personali.

Un decreto, due conferme dal governo: coerenza e solidità

«Ancora una volta contano i fatti. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto di proroga agli aiuti all’Ucraina. L’Italia è con l’Europa: sostegno incondizionato al Paese aggredito dalla Russia», ha ricordato la deputata di Forza Italia, Isabella Da Monte. La senatrice di Noi Moderati Mariastella Gelmini ha chiarito che «chi pensava che la maggioranza di governo si sarebbe frantumata su un tema così delicato, oggi masticherà amaro. Non così l’Ucraina, che continua ad avere al suo fianco con aiuti militari e civili, con un supporto concreto alle sue infrastrutture energetiche, uno dei Paesi fondatori dell’Ue, convintamente europeista e atlantista, come l’Italia». «L’auspicio – ha concluso Gelmini – è che tutto ciò debba servire per poco tempo e si possa presto mettere mano alla ricostruzione di quel martoriato Paese».

A sinistra gara a chi la spara più grossa

Secondo il senatore del Pd, Filippo Sensi, però, «il balletto osceno sul termine “militari” nel titolo di questo decreto penoso è il sigillo di un governo che, invece di trovare protagonismo internazionale, punta a passare di lì per caso, facendo oggettivamente il gioco della Russia». «Povera Ucraina, poveri noi», è la conclusione del post dell’esponente dem, che dà la misura di quanto l’opposizione non sappia davvero più cosa dire per attaccare l’esecutivo. Per Angelo Bonelli «l’accordo della maggioranza sul decreto Ucraina è un accordo di ipocrisia. Non vogliono guardare in faccia la realtà e cioè che l’unica strada è fermare l’escalation delle armi e parlare di negoziazione e di pace». E non si capisce bene se l’ipocrisia del governo stia nella coerenza della linea – in questo caso a sostegno dell’Ucraina – o nella capacità di fare sintesi, due cose chiaramente poco conosciute a sinistra.

La Lega «soddisfatta»: fine dei giochi per i seminatori di zizzania

Una mira da cecchino poi quella della capogruppo di Italia Viva al Senato, Raffaella Paita, secondo la quale «per la Lega sono giorni molto amari». «C’è soddisfazione perché i suggerimenti della Lega sono stati recepiti e si è data priorità agli strumenti difensivi, logistici e sanitari per aiutare la popolazione civile Ucraina, piuttosto che ad altro», hanno fatto sapere fonti della Lega.

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