Il comandante Maccarini se ne va: «Nessuna offerta, io sarei rimasto»
VOGHERA. «A Voghera mi sarei fermato volentieri, ma è andata così»: ha lasciato ufficialmente oggi il suo incarico, un po’ amareggiato, l’ormai ex comandante della polizia locale di Voghera, Mauro Maccarini. Arrivato nel 2023 con un “articolo 110” (ovvero con un incarico fiduciario conferito dal sindaco Garlaschelli) avrebbe dovuto rimanere in servizio fino al 2 aprile, ma ha deciso di abbandonare dopo essere stato nominato direttore del settore sicurezza della Città metropolitana di Milano. È il terzo comandante (dopo Calcaterra e Vella) a lasciare gli uffici di corso Rosselli (da cui dipendono anche il settore anagrafe e stato civile) nel corso dell’attuale consiliatura.
La notizia, resa pubblica un paio di mesi fa, ha colto (apparentemente) impreparata la giunta Garlaschelli, che non si aspettava di dover cercare, a pochi mesi dalle elezioni comunali, un sostituto per un ruolo così importante.
In questi quasi tre anni Maccarini ha riorganizzato il comando vogherese, portando a buon fine (insieme all’assessore William Tura) un gran numero di assunzioni (all’inizio del suo mandato, infatti, l’organico del comando era ai minimi storici, mentre oggi conta una trentina di agenti) aprendo la nuova centrale operativa e aumentando la sorveglianza effettuata sul territorio.
Comandante Maccarini, facciamo un bilancio di questi 2 anni e 9 mesi a Voghera. È soddisfatto?
«È stata un esperienza meravigliosa che non dimenticherò. Devo ringraziare la sindaca che mi ha dato fiducia e mi ha supportato durante tutto il tempo. Devo ringraziare anche l’assessore alla sicurezza William Tura con il quale ho collaborato quotidianamente su mille questioni. Sono soddisfatto del lavoro iniziato, poco visibile all’esterno, per una costruzione di un comando moderno. Tante cose e tante decisioni: su tutte la realizzazione del corso-concorso che ha portato nuovi giovani del territorio, che costituiscono il migliore investimento di personale per il futuro della polizia locale di Voghera. E poi sono contento di aver concluso tutta la procedura per il rispetto della normativa privacy: non vedrò il provvedimento finale, ma tutto il lungo e complicatissimo lavoro preparatorio è stato completato».
Di cosa invece si ritiene insoddisfatto?
«Non mi è stato possibile completare il riordino organizzativo del comando come avrei voluto e dovuto, a causa di particolari dinamiche interne».
Come ha trovato il Comune di Voghera?
«Negli uffici comunali ho incontrato anche colleghi molto preparati: desidero citare l’ufficio manutenzione fabbricati, l’ufficio risorse umane e l’ufficio contratti e appalti. Devo dire che ho potuto collaborare con professionisti di livello veramente elevato».
Cosa ne pensa della realtà del territorio?
«Voghera è una città meravigliosa, con potenzialità enormi: basterebbe solo un po’ di coraggio. Sono sicuro che la prossima amministrazione completerà l’opera di rilancio della città e del territorio tracciata in questi ultimi anni».
Perché ha deciso di andarsene da Voghera?
«Io non ho deciso di andarmene da Voghera: avevo sottoscritto con il Comune un contratto che sarebbe scaduto il 2 aprile 2026. E ho mantenuto fede all’impegno assunto. Ma, visto l’approssimarsi della scadenza del contratto, e in assenza di proposte da parte del Comune, ho aderito all’attraente bando della Città metropolitana di Milano: senza alcuna aspettativa. Hanno scelto me».
Lei sapeva che circolava voce che alla scadenza del contratto non sarebbe stato confermato?
«Si, lo avevo sentito più volte anch’io. È per questa ragione che, in assenza di proposte o di comunicazioni da parte del Comune, ho deciso di guardarmi attorno. A Voghera mi sarei fermato volentieri, ma è andata così»