Taglio del nastro a Monfalcone: ecco la mostra di Kandinsky a ingresso libero «Sponsor privati la carta vincente»
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Cisint: «La gratuità avvicina la gente alla cultura». Evento frutto dell’accordo con i Musei civici di Venezia
MONFALCONE Frutto dell'accordo, fondamentale, con la Fondazione Musei civici di Venezia, la mostra "Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie", che da venerdì ha portato nella galleria comunale d'arte contemporanea una serie di capolavori della galleria internazionale d'arte moderna di Ca' Pesaro, è il risultato anche del crescente coinvolgimento dei privati raggiunto dal Comune nella realizzazione di eventi culturali di alto livello a Monfalcone.
L'esposizione, che, curata da Elisabetta Barisoni, responsabile della Giam di Ca' Pesaro, sarà aperta al pubblico fino al 2 maggio 2022, può contare non solo sul sostegno della Regione e di partner in qualche modo "istituzionali", oltre che presenti da tempo a fianco dell'ente locale, come la Fondazione Carigo e la Bcc di Staranzano e Villesse, ma anche sulla sponsorizzazione di aziende basate in città come Nord Composites e Pragotecna.
«L'aver ricercato, e trovato, delle risorse economiche ci ha permesso di risolvere "a monte" il tema della sostenibilità economica della mostra e quindi di renderla gratuita», ha sottolineato ieri mattina il sindaco Anna Cisint a margine della presentazione dell'esposizione assieme alla Fondazione Musei civici di Venezia, all'assessore regionale Sebastiano Callari e a tutti i partner dell'evento. «Siamo convinti che la gratuità semplifichi la possibilità di dar valore alla cultura per le persone che potrebbero avere delle difficoltà economiche ad acquistare il biglietto d'ingresso e per i giovani», ha aggiunto il sindaco. «Nessuno dovrebbe privarsi nei prossimi mesi di poter entrare nella galleria comunale d'arte contemporanea e vedere le opere esposte - ha proseguito Cisint -, il cui valore è indiscusso e quindi capace di richiamare visitatori da fuori città».
Quanti lo si saprà solo in primavera, ma le aspettative, dell'amministrazione comunale e anche della Fondazione Musei civici di Venezia, sembrano elevate, anche se ieri nessuno ha voluto sbilanciarsi. L'emergenza sanitaria non è del resto alle spalle, anche se la galleria riparte dai 10 mila visitatori che hanno visto la mostra dedicata a Tullio Crali e al Futurismo e agli oltre 5 mila di quella che ha portato a Monfalcone le opere di Lucio Fontana e degli artisti che si riconobbero nello Spazialismo. «Siamo però finalmente di nuovo in presenza», ha affermato la presidente della Fondazione Musei civici di Venezia Mariacristina Gribaudi, ricordando le ragioni di un accordo di durata quadriennale che produrrà quindi altri eventi espositivi di altissimo livello a Monfalcone. «Nel 2019 è stato detto sì all'intesa perché a Monfalcone c'è un saper fare importante», ha spiegato la presidente, non nascondendo come a incidere sia stato anche il ricordo del padre, titolare di un'azienda di cucine industriali che nel cantiere navale ha lavorato, portandovi la figlia. Punto di contatto di fondo tra due realtà profondamente diverse, ma legate dalla storia, il mare, quindi, come ha sottolineato l'assessore alla Cultura Luca Fasan, che ha ribadito l'investimento del Comune nel settore culturale e nelle strutture dedicate. «Perché la Cultura riempie il cuore e la mente, ma fa anche girare l'economia», ha ribadito Fasan, che con il sindaco ieri ha messo in evidenza il lavoro svolto dagli uffici comunali e dalla Fondazione Musei civici di Venezia, ieri presente anche con la direttrice Gabriella Belli, per arrivare all'apertura di una mostra programmata per il maggio 2020 e poi bloccata dalla pandemia.