Borgo Virgilio, il Tar dice sì all’antenna: «Il piano comunale non può fermarla»
BORGO VIRGILIO. I Comuni che pensavano, attraverso l’adozione di un “piano antenne”, di poter controllare o perlomeno frenare l’esuberanza dei gestori di telefonia cellulare dovranno modificare le proprie tattiche.
Il Tar di Brescia, nella sua ordinanza pubblicata il 7 marzo, ha dato il via libera alla costruzione dell’antenna Vodafone sul territorio di Romanore, alla quale si era opposto il Comune, spiegando che «è inammissibile una pianificazione comunale che applichi restrizioni su parti del territorio».
Gli unici divieti possono venire dall’Arpa, in base a valutazioni sul rispetto dei limiti di legge riferite al campo elettromagnetico. Sembra spuntarsi, dunque, l’arma che diversi Comuni, da Mantova a Curtatone a Borgo Virgilio, avevano elaborato per cercare di governare l’impetuosa crescita delle antenne di telefonia sostenute dalla nuova tecnologia 5G, che richiede più punti di emissione.
L’impianto che il Comune aveva bocciato era stato previsto da Vodafone all’interno dell’area produttiva Novellini di via Petrarca a inizio ottobre. Un mese dopo, l’autorizzazione era stata negata in base alla considerazione che già da giugno il Comune si era dotato di un piano per la localizzazione delle antenne. Indicando, in sostanza, quali parti del territorio potevano essere usate come sedi di impianto, e quali no.
Un articolo in particolare del regolamento (il 7, comma 1) vieta l’installazione di nuovi impianti al di fuori delle aree o dei siti permessi. Alcuni mesi prima, Vodafone aveva peraltro accettato la bocciatura di un analogo impianto a 400 metri da quello poi riproposto, sempre all’interno dell’area Novellini. Questa volta, di fronte a una seconda bocciatura, Vodafone ha però presentato ricorso al Tar. Che ha dato ragione alla società telefonica sostenendo che le norme nazionali vietano ai Comuni di introdurre limitazioni alla localizzazione delle stazioni radio base.
Al massimo, il Comune può chiedere al gestore di installarsi in un sito diverso «se tecnicamente idoneo a svolgere la medesima funzione di integrazione della rete». Il Tribunale amministrativo regionale ha quindi dato ragione a Vodafone e rimosso gli ostacoli sul suo percorso. Disapplicando, ovvero cancellando d’ufficio, gli articoli 7 e 8 del regolamento comunale sul “piano antenne” e quindi sospendendo il no comunale all'autorizzazione. La discussione sul merito della spinosa questione è fissata per ottobre.