Cinque gol del Pordenone ma la Dolomiti regge per almeno un’ora
FELTRE
La sconfitta arriva, i gol al passivo sono cinque. Ma per almeno un’ora abbondante la Dolomiti Bellunesi dimostra che stanno cominciando ad entrare nella testa e nelle gambe i primi concetti di gioco. Altrimenti, non riesci a far sudare più del previsto il Pordenone, che fa una categoria superiore e si è costruito la squadra per tornare in B.
Svidercoschi su rigore e una punizione meraviglia di Artioli valgono due volte il momentaneo pari, poi nella mezz’ora finale i neroverdi riescono a fare un solco troppo ampio. Nota negativa l’infortunio alla spalla a Thomas Cossalter, da valutare nelle prossime ore.
ATTACCO SPERIMENTALE
Brando parte con un 3-4-3, davanti ai 200 dello Zugni. In attacco, inedito tridente formato da Estevez e Faraon ai lati di Svidercoschi. Molto mobile sarà in particolare la posizione di Cossalter, il quale si alzerà molto sia in fase di possesso e sia in fase di aggressione.
Di sicuro ad un attaccante come Candellone non pare vero di approfittare al 7’ di un grossolano errore di Casella. Il regista controlla male un passaggio di Cucchisi a metà campo, a seguito di una respinta difensiva del Pordenone. Con tutta la retroguardia rimasta in avanti, l’attaccante neroverde intercetta la sfera e dopo un po’ di metri di ripartenza solitaria recapita il pallone alle spalle di Saccon. Ha velocità e fisicità la squadra ospite, la quale chiama il portiere bellunese ad una deviazione in corner al 15’ sulla punizione di Burrai.
Il trascorrere dei minuti toglie comunque la Dolomiti da una certa empasse e si nota il desiderio di essere propositivi. Su uno spunto al minuto 20, con un taglio in area lo spagnolo Estevez si fa stendere da Bendetti e guadagna il rigore. Dal dischetto va Svidercoschi che spiazza Festa, ex Crotone. Meno sorrisi quando al 25’ Cossalter è toccato fallosamente da Burrai e nel cadere prende un colpo alla spalla. Inevitabile la sostituzione con Artioli.
Sembra una maledizione, perché trascorrono 240 secondi e per un taglio al sopracciglio esce Alari. In questo caso problema al naso, deve entrare Pettinà. E nonostante la Dolomiti sembri restare in pieno controllo, basta un cross perfetto di Benedetti e l’inzuccata di Candellone (39’) a fare 2-1 ospite.
ALLUNGO FINALE
Ad eccezione proprio di Pettinà ed Artioli, oltre al portiere Saccon, cambia tutto il resto dello scacchiere alla sosta. Flirta più la Dolomiti con il pari che non il Pordenone con il tris, essendo un po’ casuale la traversa di Burrai. Al contrario, Artioli ci prova due volte tra punizione e tiro al volo, entrambe le circostanze rimpallate. Strameritato il 2-2 su punizione proprio del trequartista, conquistata da Cossalter e mandata sotto l’incrocio dei pali. Il problema è il quasi seguente minimo spiraglio lasciato all’inserimento da dietro di Andreoni, scaltro ad entrare in area e a fare 3-2 in diagonale. Entra Corbanese al posto di un ottimo Artioli e il bomber non arriva di un nulla sul cross basso di De Paoli nelle vicinanze della porta.
Invece Piscopo in area è rapidissimo nel momento in cui deve segnare il 4-2. Il punteggio si divaricherà sino al quinto centro di Torrasi.