Federico e Sara lanciano sui social il gruppo @mandifruts e scoprono giovani talenti
Vanno a caccia di talenti per passione e allo stesso tempo per far conoscere al grande pubblico il “saper fare”, quello che contribuisce a rendere speciale una piccola impresa e con essa il territorio.
È questo l’insolito hobby di Federico Ceraolo, di mestiere architetto e di Sara Vedovato, junior project manager per un’agenzia che opera nel campo del digitale.
Due ragazzi della provincia di Pordenone, under 30, che hanno deciso di dedicare il loro tempo libero a un’impresa che però non è – almeno per ora –un lavoro: «Perché un lavoro lo abbiamo già, ma crediamo che il Friuli sia pieno di artisti, artigiani, produttori di talento da scoprire e soprattutto da far conoscere».
Con questo spirito è nata l’avventura del gruppo Instagram @mandifruts che in pochi mesi ha pubblicato una novantina di post e che ha circa 500 follower.
«Quello che ci interessa – raccontano Sara e Federico – è mettere in mostra, se vogliamo in vetrina, il saper fare delle persone non il loro ego. Se vogliamo è un po’ il contrario di come spesso vengono usati i social».
Quindi meno selfie e più fruts: «Abbiamo iniziato usando la rete dei nostri contatti: artisti, produttori a km zero, chi avesse un talento da raccontare. Poi il passa parola ha fatto e sta facendo il resto.
Facciamo dei piccoli video spontanei, senza alcun copione, per mostrare in modo autentico il prodotto del lavoro e delle creatività dell’intervistato. Li facciamo nel fine settimana, quando non lavoriamo. È un divertimento anche per noi, capitano anche esperienze insolite come mungere una capra!».
E così si passa dallo street artist pordenonese Marqusart a Vert, bistrot naturale che si trova sempre in città, per proseguire con l’azienda Re caprone di Polcenigo o ai Ciliegi di Fontanafredda, che si occupano di allevamento, trasformazione di prodotti e agricoltura ad alta qualità.
«La cosa bella è che spesso nascono collaborazioni tra i progetti che noi presentiamo. La pagina @mandifruts serve a condividere i contenuti – proseguono gli inventori del progetto –, ma allo stesso tempo anche le esperienze. Quello che stiamo scoprendo è che in Friuli Venezia Giulia c’è molta voglia di fare rete tra piccole imprese e associazioni, bisogna riuscire però a incoraggiarla. Con il digitale è più facile».
Chi è interessato a entrare in questa rete «può semplicemente contattarci tramite la pagina, come è già accaduto».
Ma la creatività di Sara e Federico non finisce qui: «Siamo al lavoro su un altro progetto, sempre digitale, pensato per chi lavora in smart working».
Per ora non possono dire di più, ma i presupposti sono chiari: «Quante ore si dedicano al lavoro nella vita e quante al benessere e alle vacanze? Bisogna fare in modo che anche le ore di lavoro diventino, per quanto possibile, ore in cui le persone stanno bene». —
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