Caso Portopiccolo, anche il colosso Marriott in campo per far ripartire le attività
TRIESTE Una cordata di imprenditori sarebbe pronta a subentrare alla Ppn srl nella gestione dell’hotel Falisia - che rientra nel novero della catena Marriott, brand di fama mondiale nel campo dell’hotellerie - e di altre strutture di Portopiccolo qualora la stessa Ppn uscisse di scena alla luce di quello che sarà l’esito del ricorso (in discussione davanti al giudice martedì prossimo) che la stessa Ppn ha promosso contro lo sfratto recapitatole dal fondo Rilke, proprietario del comprensorio.
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Tale cordata di imprenditori sarebbe stata individuata grazie allo sforzo congiunto della Investire sgr, la società incaricata di gestire gli interessi e le proprietà del fondo Rilke, in primis proprio il comprensorio di Sistiana, e della stessa Marriott, scesa in campo anche per evitare danni d’immagine sul nostro territorio legati al mancato funzionamento dell’hotel Falisia. Non solo: qualora una simile operazione andasse a buon fine, ci sono concrete chances che i livelli occupazionali messi a rischio dalla situazione attuale possano essere mantenuti.
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È questa l’indicazione che trapela dalla proprietà a poche ore dall’udienza fissata appunto per martedì, quando il giudice sarà chiamato a dirimere la controversia tra il fondo Rilke - di cui sono soci la Hig capital, società di investimento di private equity e asset alternativi con sede a Miami, in Florida, e il gruppo De Eccher - e la srl che fa capo a Filippo Cavandoli. Com’è noto, quest’ultima è stata oggetto di sfratto da parte della proprietà, perché inadempiente. Di conseguenza, l’hotel Falisia è stato chiuso domenica scorsa e sono in fase di blocco pressoché totale anche altre strutture di Portopiccolo, la cui gestione era stata affidata sempre alla Ppn, come la spa, il ristorante del Falisia, il bar e la panetteria della piazzetta e una quarantina di appartamenti del comprensorio destinati alle locazioni.
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A entrare in campo per cercare di garantire la continuità delle attività delle principali strutture di Portopiccolo è stata appunto la Investire sgr, su input ovviamente del gruppo Marriott. La chiave di volta dell’intera vicenda, come confermano in queste ore i rappresentanti della proprietà, è legata all’esito dell’udienza di martedì. Se il giudice dovesse rendere immediatamente esecutivo lo sfratto, gli interessati al subentro potrebbero da subito palesarsi e definire un programma di intervento. Se invece le cose dovessero assumere un’altra piega, tutto potrebbe tornare in ballo.
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Intanto però gli imprenditori intenzionati a rilevare l’albergo e, potenzialmente, anche le altre attività finora in capo alla Ppn, si sarebbero dichiarati disponibili, in linea di massima, a proseguire nei rapporti con la settantina di lavoratori della Ppn che, da settimane, cioè da quando si è delineata la situazione debitoria della srl, stanno vivendo una situazione di drammatica incertezza. Un fatto questo che è stato subito recepito positivamente dalla Uil Tucs, l’organizzazione sindacale di categoria che si era incaricata, fin dalle prime battute, di affiancarsi ai lavoratori. «Il nostro obiettivo – ha ribadito ieri il segretario regionale della sigla Matteo Calabrò – è quello di garantire la continuità lavorativa alla settantina di dipendenti Ppn.
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Abbiamo già aperto, una decina di giorni fa, un dialogo con i responsabili di Trieste 2040, la srl che, in una prima fase, si era dichiarata intenzionata a subentrare alla Ppn. Ma i rappresentanti di tale società, una volta conosciuta meglio la situazione, hanno rinviato ogni loro decisione al post-udienza e alla verifica nel dettaglio della situazione debitoria della Ppn. Da parte nostra abbiamo trovato grande disponibilità nella Regione a occuparsi in prima persona delle problematiche dei lavoratori, tanto che è stato per venerdì prossimo un incontro nella sede della stessa amministrazione regionale. In tale contesto – ancora l’esponente della Uil Tucs – si prenderà atto delle decisioni che avrà espresso il giudice e si valuteranno le mosse successive, prendendo anche in considerazione anche l’ipotesi dell’eventuale utilizzo degli ammortizzatori sociali per venire incontro alle esigenze delle maestranze».
Particolare attenzione al tema la sta dedicando anche il sindaco di Duino Aurisina Igor Gabrovec, preoccupato per una situazione che potrebbe avere risvolti negativi pure sulla stagione turistica del territorio: «L’amministrazione comunale segue fin dall’inizio e con la massima attenzione l’evolversi della querelle a Portopiccolo – ha chiarito in proposito ieri Gabrovec – tenendo i contatti con tutte le parti coinvolte. Il nostro obiettivo è di vedere garantita la continuità dei servizi turistici legati alle attività dell’albergo e della wellness spa. Come Comune siamo inoltre chiamati direttamente in causa per quel che riguarda lo stabilimento di Castelreggio, per il quale, in assenza di garanzie certe, procederemo in tempi brevi a un nuovo affidamento della gestione della ormai prossima stagione balneare