La società misteriosa Infopal in Brasile al centro dell’operazione Domino per il finanziamento di Hamas

L’operazione Domino, condotta in Italia dalle autorità antiterrorismo, ha portato all’arresto di nove persone e ha fatto emergere una presunta struttura organizzata per il finanziamento e la propaganda di Hamas. Al centro dell’inchiesta non ci sono soltanto flussi di denaro, ma anche una rete di comunicazione che attraversa più Paesi e ruota attorno al nome Infopal. Tra gli indagati, oltre a Mohammed Hannoun che oggi non ha risposto alle domande dei giudici , figura Angela Lano, direttrice del sito Infopal in Italia e collegata a una società omonima costituita in Brasile. Secondo quanto ricostruito da Infobae, la società brasiliana Infopal è stata aperta a Salvador de Bahia il 27 marzo 2023 e chiusa pochi mesi dopo, il 6 novembre 2023. Una parabola molto breve che solleva interrogativi investigativi. La registrazione della società utilizzava il codice 5812, riferito ad attività di pubblicazione di giornali e siti web. Un dettaglio che si intreccia con un altro elemento emerso dagli atti: l’esistenza di un dominio brasiliano Infopal, con copyright indicato al 2025. Per anni i contenuti sono rimasti esclusivamente in italiano; solo dalla fine di ottobre hanno iniziato a comparire testi in portoghese brasiliano, accompagnati dalla promessa di una «traduzione umana» a partire dal 27 ottobre. Per gli inquirenti, la tempistica e la struttura editoriale del sito rappresentano un tassello rilevante nel quadro più ampio dell’indagine.

Angela Lano, 62 anni, giornalista e orientalista, è ritenuta dagli investigatori responsabile delle attività di propaganda di Hamas in Italia, anche in virtù dei suoi rapporti diretti con Mohammed Hannoun. Le ipotesi di reato contestate parlano di complicità e partecipazione a un’organizzazione terroristica. Nel corso delle perquisizioni, nella sua abitazione in Piemonte, sono stati sequestrati denaro contante, dispositivi elettronici e bandiere con simboli riconducibili a Hamas. Elementi che, secondo l’accusa, rafforzerebbero il sospetto di un coinvolgimento operativo e non soltanto ideologico. Il nome di Angela Lano compare anche in episodi precedenti. Nel 2010 ha partecipato alla Gaza Freedom Flotilla, iniziativa sponsorizzata dall’IHH, organizzazione inserita da Israele nella propria lista nera per presunti legami con gruppi terroristici.Il sito italiano Infopal ha inoltre dato spazio a Sayid Marcos Tenório, vicepresidente dell’IBRASPAL. Tenório è emerso nell’inchiesta brasiliana sull’operazione Trapiche del novembre 2023, che ha sventato attacchi di Hezbollah contro obiettivi israeliani in Brasile.

Documenti di polizia citano scambi di messaggi WhatsApp nel 2018 tra Tenório e Mohamad Khir Abdulmajid, soggetto ricercato dall’Interpol, relativi all’ipotesi di aprire un centro islamico a Brasilia collegato al CCBIB. Il 9 dicembre 2023, Tenório avrebbe scritto che la tregua di sei giorni e lo scambio di ostaggi avrebbero costretto Israele a «legittimare Hamas come forza belligerante», sostenendo che il gruppo non sarebbe stato sconfitto e avrebbe imposto le proprie condizioni nei negoziati. Pochi mesi prima, il 10 ottobre 2023, Tenório era stato rimosso dal ruolo di consigliere parlamentare del deputato federale Marcio Jerry (PCdoB), dopo aver deriso sui social una donna israeliana rapita il 7 ottobre. L’inchiesta italiana menziona anche Hezbollah, riportando un’intercettazione relativa a un trasferimento di denaro da Istanbul ad Amman a favore del gruppo.

Secondo gli atti, si delinea una convergenza strategica tra Hamas e Iran, con il coinvolgimento di gruppi delegati come Hezbollah e Israele come nemico comune. In questo contesto, viene citata anche l’Unità 3900, evocata come struttura operativa in grado di rendere più efficaci le azioni all’estero, attraverso cellule ridotte e cooperazione con agenti iraniani e di Hezbollah. La valutazione di Matthew Levitt, del Washington Institute for Near East Policy, mette in guardia da un’evoluzione globale delle capacità operative di Hamas, con piani di attacco che si discostano dal modello tradizionale del gruppo. Il quadro si completa con il riferimento a un’intervista rilanciata ad aprile dall’agenzia iraniana Irna, firmata per Infopal dai figli di Angela Lano e Mohammed Hannoun, con Osama Hamdan, leader di Hamas. Un episodio che, per gli inquirenti, rafforza il sospetto di un ruolo attivo delle strutture mediatiche nella legittimazione politica e strategica dell’organizzazione. L’operazione Domino ha così riacceso i riflettori sui finanziamenti a Hamas e sui canali di comunicazione che li accompagnano, mettendo al centro dell’indagine Infopal come possibile snodo tra informazione, propaganda e movimentazione di risorse su scala internazionale.