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Natale non decolla, si punta sui saldi

PAVIA. È stato un Natale senza il botto per i commercianti pavesi. Le vendite non sono andate male, ma non hanno neppure fatto registrare un’impennata. E se resta alta la volontà di mantenere la tradizione del dono da collocare sotto l’albero, a prevalere è la prudenza negli acquisti, dettata da un quadro economico complesso, con molte famiglie che faticano ad arrivare a fine mese o che comunque hanno scelto la strada del risparmio. Non c’è ancora alcun dato certo che confermi le previsioni di una spesa media di circa 210 euro, ma è chiaro che gli acquisti di fine novembre legati al Black Friday e i saldi invernali, che prenderanno il via il 3 gennaio, hanno penalizzato il commercio di Natale, con i negozi di vicinato che hanno anche dovuto far fronte alla concorrenza dell’online e delle grandi catene e che sono stati scelti da coloro che hanno dato priorità alla qualità, affidandosi a personale esperto o da chi si è trovato a fare compere al fotofinish. È stata soprattutto la settimana che ha preceduto il 25 dicembre a premiare il canale fisico per la possibilità di vedere il prodotto, ricevere consigli e portare subito a casa il regalo, senza rischi legati alle consegne.

Mercato poco mosso

«In base alle prime stime, le vendite del periodo natalizio hanno mostrato un andamento complessivamente in linea con quello dello scorso anno – spiega Giovanni Merlino, presidente di Ascom -. I settori che hanno registrato le migliori performance sono stati quelli legati ai regali tradizionali, come abbigliamento, profumeria e articoli per la casa, con un buon riscontro anche per il comparto alimentare di qualità, eccellenza del nostro territorio». Rimane un diffuso atteggiamento di cautela negli acquisti da parte dei pavesi. «L’aumento dei costi e la crescente attenzione delle famiglie al contenimento della spesa hanno reso i consumatori più prudenti e selettivi, orientati verso acquisti mirati e consapevoli», spiega il presidente dell’Associazione Commercianti della provincia di Pavia che poi accende i riflettori sui negozi di vicinato e sulla necessità di tutelarli in una città dove si contano circa 120 serrande abbassate.

Negozi in ritirata

Al 30 settembre 2024, secondo i dati di Regione Lombardia, a Pavia si contavano 1.076 negozi, di cui 229 alimentari, 637 non alimentari e 210 misti. Nel 2005 erano 1.375. Si tratta, in 19 anni, di 299 attività in meno, una diminuzione del 22% che sta proseguendo e che ha inesorabilmente cambiato il volto del capoluogo, segnato dalla perdita dei negozi di prossimità, importanti sentinelle del territorio.

«Bisognerebbe seguire l’esempio di Venezia. L’amministrazione comunale, nel 2022, aveva approvato la cosiddetta “delibera anti-paccottiglia”, introducendo misure di regolamentazione delle attività commerciali nel centro storico e consentendo l’apertura solo di determinati negozi di vicinato – spiega Merlino -. In tre anni è stato registrato l’83% di chiusure in meno e 22 nuove botteghe. Il commercio di prossimità di Pavia e della sua provincia si conferma un punto di riferimento fondamentale da salvaguardare con azioni mirate. I negozi del territorio garantiscono trasparenza, correttezza dei prezzi, qualità dei prodotti e una consulenza personalizzata che le grandi piattaforme non possono offrire. Comprare sul nostro territorio significa sostenere le imprese locali, tutelare l’occupazione, valorizzare i nostri centri storici e mantenere vivi i quartieri, contribuendo concretamente allo sviluppo economico e sociale della nostra provincia».

E ora si guarda ai saldi.

«Rappresentano un appuntamento cruciale per il commercio della provincia di Pavia, in un contesto economico che richiede attenzione ma che consente un cauto ottimismo – spiega il presidente di Ascom -. Invito i cittadini a vivere i saldi come un momento di acquisto consapevole e responsabile, scegliendo e premiando le attività locali: ogni acquisto fatto nei negozi pavesi è un investimento sul futuro della nostra comunità».

Prenderanno il via il 3 gennaio i saldi invernali che dureranno 60 giorni. Le famiglie pavesi sono pronte a spendere oltre 70 milioni di euro nei 4.600 negozi al dettaglio e nei centri commerciali distribuiti sull’intero territorio provinciale.

«Secondo le nostre stime, circa il 60–65% dei consumatori effettuerà almeno un acquisto durante il periodo degli sconti, con una spesa media prevista tra i 120 e i 150 euro a persona», spiega il presidente di Ascom Giovanni Merlino. «Le aspettative degli operatori – aggiunge - sono moderatamente positive. Si conferma un comportamento d’acquisto più razionale, con una concentrazione della spesa nei primi giorni di saldi e una forte attenzione al rapporto qualità-prezzo. Anche alla luce dei cambiamenti climatici, emerge la tendenza a privilegiare capi durevoli e versatili, adatti a inverni meno rigidi e a primavere sempre più anticipate». Per il presidente provinciale di Federazione Moda Italia – Confcommercio Pietro Ferretti l’anticipo dei saldi favorisce soprattutto le grandi città che beneficiano di un forte afflusso turistico. «Viene penalizzato il commercio nei piccoli centri – sostiene Ferretti, titolare dell’omonimo negozio di abbigliamento di Strada Nuova -. Confidiamo comunque nell’interesse di coloro che hanno evitato compere nel periodo natalizio, in attesa dei saldi. Le vendite di fine stagione possono diventare un’eccezionale occasione anche per consolidare lo shopping sotto casa, nei negozi di vicinato che sono fonte di ricchezza, investimento e benessere sociale per le città, fondamentali anche per rafforzare l’aggregazione e aumentare il senso di sicurezza. C’è il problema dei parcheggi, una questione annosa che si potrebbe risolvere con la realizzazione di parcheggi sotterranei. E rimane la necessità di rivedere le autorizzazioni commerciali, in modo da salvaguardare il piccolo commercio locale».

Resta il fatto che i saldi si confermano l’evento commerciale più atteso dell’anno, anche se ormai la fanno da padrone il Black Friday, che si è svolto a meno di un mese da Natale, e le promozioni che ormai possono durare tutto l’anno. Per Daniela Magni, titolare di un altro storico negozio di abbigliamento, la boutique M&M di via Mascheroni. «C’è molto interesse per i saldi da parte dei clienti che cerchiamo di soddisfare – spiega -. Il Natale 2025 è stato in linea con quello dello scorso anno, ma sono molte le persone che attendono i saldi, periodo in cui vediamo tornare i clienti che solitamente fanno acquisti durante l’anno. Avremmo preferito che l’intera città si accendesse per Natale e non solo piazza della Vittoria e alcune vie, con un coinvolgimento delle attività commerciali per organizzare iniziative che rendessero Pavia più attrattiva». —

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