Vannizagnoli.it show 2021-22: a casa di Gianni Pastarini a Reggio Emilia, ds per un terzo di secolo: “Il mio quintetto: Montecchi, Brumatti, Rustichelli, Morse e Mitchell. Fabbricavo calze con mia moglie Anna”

E’ stato emozionante spostarsi per Reggio Emilia, da Migliolungo, casa nostra all’altra parte della città dove abita Gianni Pastarini. L’uomo con i capelli bianchi, dal ’74 al 2006, magari 07, ds della Reggiana. Ha 82 anni Gianni Pastarini, è lucido, la memoria al passato è notevole, sul recente qualcosa può sfuggire ma è fisiologica.

Gianni Pastarini va ancora al basket, al netto del covid, ovvero sino a un anno e mezzo fa, e quando l’UnaHotels tornerà a Reggio Emilia da Casalecchio Gianni ci sarà, con il suo giaccone preferito, biancorosso, quasi divisa.

Con Gianni Pastarini parliamo neanche troppo, proprio per non forzarlo, per rispettare la sua vegliardia, se ci passate il termine. Si parla di basket e di umanità, meriterebbe il trofeo per essere il dirigente più buono nella storia dello sport italiano. Gianni, alto e sobrio, con quei capelli bianchi, con la figlia Cristina che abita a pochi metri, per la verità inquieta, di fronte alla nostra chiacchierata.

Gianni Pastarini è stato uno dei fondatori della Pallacanestro Reggiana. Ricorda Dado Lombardi e cita Leandro Ergelini, Leo, il suo ex alter ego. Si commuove, quasi, ricordando un accompagnatore, Leandro Casoli. Era un basket d’altri tempi, con figure amatoriali e amabili, gente che faceva un altro mestiere ed era felice di vivere una società, uno spogliatoio, anche soltanto giovanile.

Gianni Pastarini, amico di tanti. Anche di vannizagnoli.it

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