Tea, più cremazioni: fino a 16mila salme per aiutare le altre città
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foto da Quotidiani locali
MANTOVA. A tempo di record, appena un giorno rispetto ai 120 previsti, la Provincia ha concesso a Tea l’autorizzazione temporanea ad aumentare il numero di cremazioni nell’impianto del cimitero monumentale di Angeli. L’emergenza coronavirus e la necessità di venire incontro alle città di Brescia, Bergamo e Milano dove i morti sono arrivati ad un numero tale che i loro forni non ce la fanno più a sostenere, ha spinto tutti ad accelerare.
E così, da lunedì la capacità complessiva dell’impianto è passata dalle attuali 13.650 cremazioni all’anno a 16.150, con un aumento che Tea valuta in dieci salme al giorno da bruciare rispetto ad oggi. I numeri previsti sono da far rabbrividire: siccome l’impianto è autorizzato a funzionare 250 giorni all’anno, si prevede che l’incremento potenziale di cremazioni sarà di 2.500 salme in più all’anno.
È dalla metà di marzo che Mantova dà una mano alle altre città lombarde, da quando da Bergamo sono arrivate le drammatiche immagini dei mezzi militari che portavano le bare nei forni dell’Emilia. Tea ha messo a disposizione i suoi a Mantova. Il ritmo con cui avvenivano i decessi l’ha spinta, dopo una decina di giorni, a chiedere alla Provincia una modifica dell’ autorizzazione. Come fosse un normale impianto che deve raddoppiare la produzione.
In tempi normali i due forni del crematorio di Mantova bruciano dalle 7mila alle 8mila salme, con una media di 20-24 al giorno. D’ora in avanti, e sino al termine dell’emergenza sanitaria (che per ora il governo ha fissato al 31 luglio), potrà cremarne fino a dieci in più ogni giorno. Un sollievo sia per le tre città più colpite dal virus che per i familiari visto che si concretizza la possibilità di smaltire le tante bare in attesa in un deposito.
L’ok ottenuto permette a Tea di modificare le emissioni in aria dell’impianto di cremazione. Non potrà, però, cambiare la concentrazione di Nox. Che resta l’attuale, non più di 200 microgrammi per metro cubo d’aria in luogo dei 300 richiesti. Per concederli sarebbe servita una valutazione di impatto sanitario. —
Sa.Mor.