Quella cena al confine che spopola sul web e bypassa ogni divieto

MANTOVA. Divisi da un tavolo di un metro, tagliato a metà dal confine invalicabile: è la nuova socialità che qualcuno si è inventato per poter passare un po’ di tempo con la persona cara della regione vicina. La foto che sta facendo il giro dei social, scattata a Ponte Molino, tra l’Ostigliese e il Veronese, riaccende la questione delle visite ai congiunti tra territori confinanti. Per vedersi due persone, lui e lei (non sappiamo chi siano né che rapporti ci sono tra loro) hanno messo un tavolino sotto il cartello che delimita il confine a bordo strada. Sono a un metro di distanza, indossano la mascherina e ciascuno è seduto nella propria regione. Tutte le regole sono rispettate, insomma, ma la scena risulta surreale perché quella distanza resta invalicabile.

Non ci sono novità da Milano e il 3 giugno si avvicina. A Palazzo Lombardia si sono presi qualche giorno, stanno vagliando tutte le ipotesi e nel frattempo nei lontani territori di confine si attende. Si attende un via libera che possa abbonare una manciata di giorni per rivedere la fidanzata, la nonna o i nipoti. Bisogna considerare i numeri, la situazione globale della Lombardia, in non tutte le province i numeri sono buoni come nel Mantovano. Ma l’attesa si fa difficile e ogni giorno si guarda a quel cartello, ma sempre dalla parte in cui l’altra Regione resta sbarrata. Una linea rossa, sottile forse ma ben tangibile.