Grandi sui social: «Figli di p... » e la Lega querela

MANTOVA. La polemica rimbalza tra i social, con i giovani mantovani della Lega che annunciano querela contro Alberto Grandi. “Parlateci di Bologna. Figli di p... ”.

Così scriveva Grandi, promotore della civica ManTua in sostegno a Mattia Palazzi, in un post di Facebook il 2 settembre, il giorno del comizio del leader della Lega, Matteo Salvini, a sostegno del candidato del centrodestra Stefano Rossi. “Chissà se ne parlerà oggi quello che va in piazza Virgiliana? Chissà se porterà sul palco una minorenne salvata dalle mani di quegli stronzi?” incalzava Grandi, linkando un articolo di Repubblica. La notizia era quella dell’arresto di Luca Cavazza, candidato della Lega alle ultime elezioni regionali in Emilia Romagna, per una brutta vicenda di festini a base di sesso e cocaina con giovani donne, tra cui anche una 17enne. E quel «Parlateci di Bologna» era un chiaro riferimento all’inchiesta sugli affidi illeciti di Bibbiano, brandita dalla Lega contro il Pd. «Troviamo disgustose tali parole, a maggior ragione se provengono dalla bocca di un docente universitario (per la cronaca detiene un H-index di 0), il cui compito dovrebbe essere non solo svolgere la classica docenza, ma anche ricoprire un ruolo fondamentale come educatore – replicano i giovani della Lega – il signor Grandi non è nuovo a queste pagliacciate che dipingono perfettamente chi lui sia, ricordiamo la sua isteria in uno degli ultimi consigli comunali in via telematica uscendosene con la frase: “A me della Lombardia non me ne frega un c... ”. Vedremo se il nostro cuor di leone da tastiera farà ancora così dopo una bella querela».

I militanti della Lega si rivolgono anche a Palazzi. «Il sindaco non ha nulla da dire a riguardo? Sostiene la linea di Grandi? Confidiamo in una presa di distanza ufficiale da parte sua, così come pretenderemo dal Magnifico Rettore di Parma un provvedimento consono». —