Addio a Reggiani, decano del Fogolèr
MANTOVA. Ci ha lasciato a 92 anni il poeta dialettale Francesco Reggiani, socio del Fogolèr dal 2000, il decano del cenacolo. Poeta e dicitore, nulla ha mai pubblicato e nulla ha lasciato di registrato, se non la lettura di 20 righe in dialetto per la recente iniziativa del Fogolèr, con 113 partecipanti e 220 minuti di registrazioni, che andranno a formare un libro, edito a Reggiolo da Enrico Lui, con 3 cd allegati.
«Reggiani - dice Sergio Aldrighi, presidente del Fogolèr - si è sempre distinto con la brillante recitazione, a memoria, di poesie ma soprattutto di esilaranti racconti in rima, che catturavano l’attenzione. Era nato a Formigosa, dove era stato regista della filodrammatica, per la quale aveva anche scritto numerose commedie in dialetto». Come “Rè Carlo d’Inghiltèra”, «in cui a un certo punto - prosegue Aldrighi - al ritorno delle Crociate, c’erano i fabbri occupati a sbloccare la cintura di castità della Regina, che nel frattempo si era arrugginita». Ecco una felicissima battuta tratta dalla commedia: «Tra le ganbe dla Regina, la pareva n’oficina!».
Ecco anche qualche verso dalla sua poesia “I mester ad na òlta”, recuperata da Aldrighi: «Gh era tüt la pasiun par la gent / quand d’istà as bateva al furment / cun la prèsa, la trébia, al vapur / pien da büla, da pùlvar, ad südur» (C’era tutta la passione della gente quando d’estate si batteva il frumento con la pressa, la trebbia, il vapore pieno di pula, di polvere, di sudore). Proseguiamo: «Era bello animare il lavoro che le donne facevano con amore: le ragazze a farsi la dote; le mamme a cucire i pannolini; chi lavorava con il ferretto; chi rammendava le calze…». Dice ancora Adrighi: «Il presidente, il consiglio direttivo e tutti i soci del cenacolo partecipano, commossi, al lutto della famiglia Reggiani per la perdita del caro amico e poeta Francesco. Sono sicuro che farà sorridere anche qualcuno in Paradiso. Ciao Francesco». I funerali si svolgeranno domani alle 10.15 dalla casa funeraria di via della Costituzione, a Levata di Curtatone, per la chiesa di Cerese, Borgo Virgilio, dove Reggiani abitava.