Rientro in aula in bilico, a Mantova si riaccende la protesta: «Siamo sempre di più»
![Rientro in aula in bilico, a Mantova si riaccende la protesta: «Siamo sempre di più»](https://gazzettadimantova.gelocal.it/image/contentid/policy:1.39682487:1608460969/image.jpg)
Per le superiori sembra sfumare il traguardo del 7 gennaio. E i genitori si preparano a una manifestazione a Roma
MANTOVA. Da certezza inscalfibile a oggetto del contendere in pochi giorni. Nel dibattito nazionale aumentano i dubbi e le valutazioni sulla riapertura delle scuole superiori in presenza, anche se al 75%, per il 7 gennaio. Il dibattito preoccupa parecchio insegnanti, ragazzi e genitori che in tutto il paese hanno sposato la battaglia di School for Future. Cinque venerdì consecutivi di lezioni davanti agli istituti hanno contribuito a tenere alta l’attenzione sul tema, ma le notizie delle ultime ore suonano come un passo indietro per i rappresentanti mantovani del movimento.
«Ci sono genitori molto preoccupati che hanno lanciato l’ipotesi di una manifestazione a Roma il 7 gennaio, in caso di mancata riapertura – riferisce Alessandro Paccagnini di Scuole Aperte Mantova – noi siamo stati ricevuti dal viceprefetto, che ci terrà aggiornati sugli sviluppi. L’obiettivo resta quello di un rientro al 75%, non al 50% come circolato in questi giorni».
Il comitato ha avanzato anche alcune proposte: «Pensiamo che valutazioni possano essere fatte sulle singole classi. Si potrebbero avere in presenza i ragazzi residenti in città, o che non usano i mezzi di trasporto pubblico per raggiungere gli istituti, e in didattica a distanza gli studenti che abitano più lontano – argomenta Paccagnini – sarebbe anche preferibile aprire gli istituti prima, magari attorno alle 7. In questo modo gli studenti potrebbero distribuirsi su più mezzi, prendendo anche quelli in partenza qualche minuto prima, per poi essere accolti negli istituti in sicurezza, senza dover aspettare all’aperto».
Il 7 gennaio resta una data non modificabile anche per Priorità alla Scuola, l’altra declinazione locale di School for Future. «Ancora una volta l’istruzione viene messa all’ultimo posto, non è possibile – commenta il referente Pierluigi Luisi – mi chiedo come non si possano vedere i disagi creati nei ragazzi. Continueremo a mobilitarci perché ciò non avvenga e siamo sempre di più. Prima delle vacanze tappezzeremo gli istituti in tutta Italia, anche in provincia di Mantova, con cartelloni e striscioni e la scritta: “Ci si vede il 7”, a simboleggiare l’azione di controllo popolare che il comitato intende fare rispetto ai tavoli in corso». Tavoli le cui prime soluzioni non convincono.
«Una delle soluzioni proposte riguarda il ritorno in turni differenziati – ricorda Luisi – Ma è un aggiramento del problema, non punta a risolvere le difficoltà. È necessario che il governo finanzi trasporto pubblico e scuola per recuperare il gap ormai perso».
Respinta l’idea della scuola come luogo di contagio: «In Emilia Romagna l’11 dicembre, dopo più di un mese di didattica a distanza, gli studenti delle superiori positivi in regione erano 2.104. Il 29 ottobre lo stesso indicatore era fermo a quota 781. Durante il periodo a distanza i contagi sono triplicati. Il dato dimostra che il luogo scuola non agisce come moltiplicatore dell’infezione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA