Il calcio si ferma per Dimitri. Già donati 20mila euro per la compagna e il figlio in arrivo
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La salma del giovane calciatore morto dopo il malore sul campo di Casalpoglio è ancora sotto procura all’ospedale San Raffaele di Milano
QUINGENTOLE. I dubbi sulla morte di Dimitri Roveri sono ancora tutti da sciogliere. All’ospedale San Raffaele, dove era stato portato la sera del 7 maggio dopo il malore che lo aveva colto sul campo della partita di calcio amatori Casalpoglio-Quingentole, non è ancora stata eseguita l’autopsia sul corpo del giovane calciatore di Quingentole morto.
La salma si trova ancora all’obitorio in attesa dell’esame dell’équipe della medicina legale dell’ospedale milanese. Dopo l’esame e il nulla osta del magistrato potrà essere fissata la data del funerale, in occasione del quale il Comune proclamerà il lutto cittadino, con l’eventuale chiusura delle scuole.
Intanto la Uisp ha deciso di sospendere nel weekend tutte le partite del campionato Open league 11 dove militava Dimitri, in segno di premura e cordoglio per la sua famiglia, da sempre impegnata nello sport. Il padre Angelo negli anni Settanta aveva giocato in serie A nel Genoa, e la sorella di Dimitri, Nicol, è la presidentessa del Quingentole. Sabato erano tutti a Casalpoglio a vedere la partita, deragliata in tragedia.
D’accordo con la famiglia, il sindaco di Quingentole, Luca Perlari, ha messo a disposizione il palazzetto dello sport per l’allestimento della camera ardente, in previsione dell’afflusso dei tanti amici, dei calciatori e dei rappresentanti del mondo sportivo che vorranno portare l’ultimo saluto al 28enne, che in settembre sarebbe diventato padre del primo figlio, Edo.
Intanto proseguono le due raccolte fondi lanciate dagli amici sulla piattaforma Gofoundme per aiutare la compagna Sara Malaguti e il bambino in arrivo: la sera del 10 maggio erano stati raccolti circa 20mila euro.