Coltello nell’asta della bandiera a Padova: denunciati tre tifosi mantovani

Sono il 17enne che aveva il vessillo, il padre e un amico. Per il minorenne disposto il Daspo di 3 anni e di 5 per gli altri due

I poliziotti della Digos di Padova hanno notificato nei confronti di tre tifosi mantovani, rispettivamente di anni 51, 43 e 17, il Daspo disposto dal questore di Padova Marco Odorisio, della durata di anni 5 per i maggiorenni e anni 3 per il minorenne, per l’episodio verificatosi lunedì 8 gennaio in occasione di Padova-Mantova di serie C, quando i tre tifosi ospiti hanno tentato di accedere all’impianto sportivo con un pugnale occultato nell’asta di una bandiera.

I controlli di agenti e steward

Nel corso dei controlli effettuati durante le fasi di accesso nel settore Curva Nord-Ospiti degli oltre 1.200 sostenitori mantovani, i poliziotti della questura e gli steward impegnati nelle operazioni di filtraggio, si erano insospettiti per il comportamento di un ragazzino in possesso di una bandiere con asta, accompagnato da un adulto, all’atto di porgerla agli agenti per la verifica. Questi ultimi avevano scoperto come all’interno vi fosse un pugnale occultato nell’asta, arma bianca che si estraeva svitandola dalla base del sostegno del vessillo mantovano, arma della lunghezza di 23 cm con una lama a doppio filo della lunghezza di 9 cm.

Il terzetto arrivato in pullman

Il ragazzo, 17enne, era stato prontamente fermato e identificato così come il 51enne che, al momento del controllo, era in sua compagnia e il padre del giovane, 43enne il quale aveva poco prima fatto accesso all’interno dello stadio. Personale della Digos aveva quindi riscontrato come il terzetto fosse giunto da Mantova a bordo di uno dei pulmann della tifoseria organizzata.

Tre diverse denunce

Al termine degli accertamenti, tutti e tre i tifosi mantovani sono stati denunciati in stato di libertà: il 17enne alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia per il porto dell’arma; alla procura di Padova il 51enne, che a lui si accompagnava, per favoreggiamento personale e il padre del ragazzo per aver omesso di vigilare sulla condotta tenuta dal figlio minore in occasione della partita di calcio ed in particolare durante l’accesso allo stadio, entrando prima di lui senza attendere che il figlio superasse i controlli al pre-filtraggio. Il questore di Padova ha quindi disposto il Despo ai tre.