Il centro destra mantovano dopo il ko in Sardegna: «Non ripeteremo l’errore»
Niente scambi di accuse dopo il voto sardo, ma tutti uniti nell’ascolto del territorio. Ecco la ricetta del centro destra mantovano per evitare scivoloni alle prossime elezioni amministrative in 38 Comuni. I segretari provinciali di Fratelli d’Italia, la senatrice Paola Mancini, Lega, Antonio Carra, Forza Italia Michele Falcone e Noi Moderati, Carlo Boninsegna non si rimpallano responsabilità per la sconfitta in Sardegna e si concentrano sul lavoro che stanno facendo da tempo per portare tutta la coalizione a sostenere un unico candidato sindaco nei vari Comuni. La battuta d’arresto alle regionali non ha scalfito la fiducia e l’obiettivo.
Incidente di percorso
Mancini, a capo del partito-leader del centrodestra, parla della sconfitta in Sardegna come di un «incidente di percorso» ed esclude che quel voto abbia riflessi sia a livello nazionale che locale. «Non credo che più della metà dei mantovani _ dice _ sapesse che si votava in Sardegna, troppa è la distanza dalle nostre tematiche locale. A livello nazionale quell’incidente di percorso deve farci riflettere e ci tiene ancorati alla realtà, nient’altro». Quanto alle prossime amministrative nel Mantovano, «siamo sulla strada giusta _ afferma _ Abbiamo iniziato da tempo a discutere nella coalizione per arrivare uniti al voto. Abbiamo sentito il territorio per cercare la quadra migliore tra i partiti, senza far pesare la dimensione dei singoli». Tornando al risultato in Sardegna, «la coalizione di centro destra è migliorata come numeri; la gente a Cagliari, forse, ha punito il sindaco che ha fatto della città un cantiere aperto per le infrastrutture, senza pensare che dopo avrebbe avuto dei benefici».
Sconfitta che brucia
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Antonio Carra, numero uno della Lega, prende atto che «il risultato sardo non è stato soddisfacente», anzi, brucia come «un derby perso ai supplementari con un rigore che non c’è». «Ne faremo tesoro per le scelte future. Sono d’accordo con Meloni e Salvini: bisogna riflettere per non ripetere certi errori». Il problema, evidenziato anche in Sardegna, per il centrodestra è quello di trovare il candidato giusto da contrapporre agli avversari. Il tema è lo stesso anche a Mantova in vista delle amministrative: «Stiamo lavorando molto bene _ dice Carra _ siamo in fase di condivisione, in tutti i Comuni, con i nostri alleati e la prossima settimana avremo il quadro completo. In alcune zone è più facile l’accordo tra di noi, in altri ci vorrà più tempo, ma la volontà di tutti è quella di andare uniti ovunque, al di là delle bandierine di partito da piantare. Va considerata la volontà dei territori perché è importante far bene nei Comuni per poi mantenere, a settembre, la Provincia».
Dialogo con la gente
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Fondamentale seguire i territori nella scelta dei candidati anche per Falcone di Forza Italia. «Assodato _ dice _ che in Sardegna la coalizione di centrodestra è sopra gli avversari, la lezione che abbiamo tratto è che nel voto il territorio gioca sempre un ruolo fondamentale e bisogna rispettarne le indicazioni: vanno combinati insieme il peso del simbolo e la persona che deve rappresentare tutti. Ed è quello che stiamo facendo qui per le amministrative. Sto battendo in lungo e in largo il Mantovano per parlare con la gente e i referenti di Forza Italia, e sto dialogando con i miei alleati, tenendo sempre presente l’interesse del territorio e senza farne una questione di bandierine». Anche Noi moderati fa la sentire la sua voce. Per il coordinatore Carlo Boninsegna «bisogna fin da subito esprimere i candidati sulla base dello stare uniti, soprattutto nella Bassa, come a Ostiglia e Sermide, dove posiamo vincere. Qualche discussione sui nomi c’è già: bisogna che ci sediamo al tavolo assieme al territorio, perché è indispensabile che dica la sua». Quanto al voto sardo in sé, «quello disgiunto è una follia e qualcuno ne ha approfittato anche da noi».