L’accusa della proprietaria di casa in tribunale a Mantova: «Dopo lo sfratto mi ha rubato tutti i mobili»

Ha sopportato che l’inquilina non pagasse l’affitto per qualche anno, comprensiva verso le sue difficoltà economiche, visto che aveva anche due bambini a carico. Ha ascoltato le sue giustificazioni, ha chiuso un occhio davanti a quelle che sembravano solo delle scuse, anche poco plausibili. Fino a quando, esasperata, le ha mandato l’avviso di sfratto.

Ma quando è andata a controllare l’appartamento finalmente liberato, ha avuto la sorpresa: mancavano tutti i mobili della camera da letto, di sua proprietà, così come i letti della stanza dei bambini. Inoltre, non è più rientrata in possesso di una delle due copie delle chiavi che le aveva fornito.

La proprietaria dell’appartamento, in un piccolo condominio di Borgoforte, ha trascinato in tribunale l’inquilina morosa, che da tempo non si fa trovare. L’accusa di cui deve rispondere è appropriazione indebita. Davanti al giudice Edoardo Zantedeschi l’altro giorno la proprietaria ha riassunto la vicenda di quella locazione sfortunata, spiegando che «quando ha smesso di pagare l’affitto abbiamo pensato che fosse una situazione di difficoltà momentanea, invece è diventata la norma. Non pagava più nemmeno le spese condominiali».

Così ha preso la decisione di sfrattarla. Dopo gli interventi dell’ufficiale giudiziario con la proprietaria, l’inquilina se n’è andata. Quando la proprietaria è tornata a controllare l’appartamento con l’ufficiale giudiziario, oltre a notare disegni sui muri, che non erano stati imbiancati contrariamente agli accordi, lo ha trovato svuotato. L’ufficiale giudiziario, chiamata a testimoniare, ha però affermato che la copia delle chiavi era nella cassetta della posta. Chiunque, quindi, avrebbe potuto entrare e rubare i mobili.