Mantova piange Italo Rota, archistar del Podestà
foto da Quotidiani locali
Dal Museo del Novecento di Milano al palazzo del Podestà di Mantova: tra le tante opere firmate dall’architetto Italo Rota, scomparso sabato a Milano all’età di 71 anni, c’è anche il recupero di un pezzo del patrimonio architettonico e artistico della nostra città. A lui dobbiamo il progetto di recupero del primo lotto di Palazzo del Podestà e della torre di collegamento con Palazzo della Ragione.
Il ricordo di Palazzi
«Era geniale, provocatorio e insieme poetico, ha voluto bene alla nostra città» dichiara il sindaco Mattia Palazzi nel ricordare gli anni della progettazione mantovana di Rota. «Dopo un sopralluogo - racconta - rimanemmo due ore a chiacchierare sul rapporto tra patrimonio storico e cittadini, mi parlò di un grande arazzo che avrebbe voluto far realizzare per il Podestà per raccontare la storia del luogo e di Palazzo della Ragione. Personalmente ritengo che la torre che collega Podestà a Ragione sia un esempio di architettura contemporanea che dialoga con il patrimonio storico non scimmiottando in modo posticcio l’architettura del tempo ma trovando una soluzione con una forte personalità che al contempo non confligge con la piazza».
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La sua visione del Podestà
«Podestà e Ragione sono un tutt'uno - raccontò Rota in un’intervista alla Gazzetta del 2015 - tant'è che daranno alla città quello spazio di cui ha bisogno: non serve l'ennesimo museo d'arte, ci sono tante altre cose che producono futuro se si hanno eccellenze. Mantova le ha».
Le opere più importanti
Italo Rota ha firmato il Museo del Novecento di Milano, il Tempio Indù a Dolvi, in India, le nuove sale della scuola francese alla Cour Carré del Louvre a Parigi, la ristrutturazione del Museo d'Arte Moderna al Centre Pompidou con Gae Aulenti, la promenade del Foro Italico a Palermo, la Casa italiana alla Columbia University di New York. La camera ardente sarà aperta domani alla Triennale di Milano, i funerali si terranno mercoledì.