Le magie di De Rossi: tutte le invenzioni per lanciare la Roma
Scacco matto, in 24 minuti. Anche se poi la mossa decisiva – se si può definire tale un calcio d’angolo vincente – è arrivata solo in extremis, all’ultimo giro di lancette. Ma la partita di Udine Daniele De Rossi l’ha vinta prima, proprio in tutti quei 24 minuti in cui ha provato a inventarsi di tutto per poterla portare a casa. L’ennesima genialata studiata a tavolino. O, meglio, davanti al monitor, un po’ laptop e un po’ tv, con i suoi match analyst, gente di cui De Rossi non smette mai di tessere le lodi. (...) A Udine De Rossi ha deciso di giocare con due punte, Azmoun e Abraham , alle spalle dei quali giostrava Dybala , libero di muoversi un po’ a suo piacimento. Per togliere però riferimenti agli avversari, Azmoun spesso si andava ad abbassare, cercando di portare fuori posizione il centrale di riferimento (più Perez di Bijol ) ed in quello spazio si andava invece ad infilare Pellegrini . Un moto continuo, anche per cercare di sfaldare le due linee difensive avversarie (difesa e centrocampo) e trovare magari lo spazio giusto per la giocata risolutiva. (...) La seconda mossa è stata quella di alzare Angelino , schierato in posizione di esterno sinistro di centrocampo, ma in realtà utilizzato a tutta fascia. Il terzino spagnolo, infatti, accompagnava spesso l’azione offensiva, anche per cercare di sfruttare le sue qualità balistiche nei traversoni. (...) E poi la terza mossa, quella linea offensiva a quattro per cercare di attaccare la difesa dell’Udinese da ogni parte. Spesso, infatti, Azmoun e Abraham hanno stretto verso il centro, con Dybala che è andato a giocare sulla destra e lo stesso Angeliño che invece si alzava a sinistra. (...)
(gasport)