I sindacati sul caso delle concessioni demaniali balneari: «Famiglie senza un futuro»
foto da Quotidiani locali
LIGNANO. Per la maggior parte dei casi i titolari delle concessioni demaniali balneari sono rappresentati da famiglie che in questo momento non sono in grado di prevedere il loro futuro e quello del turismo balneare in generale.
Non possono fare investimenti perché il Codice della navigazione è rimasto uguale da 82 anni, senza essere mai aggiornato, e quindi, qualora innovassero i loro stabilimenti con opere importanti, sarebbero a rischio di doverle cedere allo Stato senza un indennizzo, che non sarebbe dovuto loro nemmeno dal nuovo titolare della concessione, qualora venissero fatte le gare.
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All’indomani dell’incontro in cui sono state presentate le linee guida per i bandi sull’affidamento delle concessioni balneari, sono i sindacati Federbalneari Italia e Sindacato italiano balneari a dire la loro, insieme al presidente di Lisagest, che ha in gestione ben 11 uffici spiaggia a Sabbiadoro, tutti con concessioni scadute e in proroga e appare chiaro che per tutti il colpevole di questa situazione, sia il governo. «Non soltanto quest’ultimo, ma anche tutti i precedenti, che dal 2006 a oggi non hanno provveduto a stilare i decreti che stiano alla base delle gare – spiega Emanuele Rodeano, presidente di Lisagest – e ora siamo oltre il tempo massimo».
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In linea anche Salvatore Sapienza, consigliere nazionale per il Sindacato italiano balneari che ringrazia «lo staff dell’assessore regionale per avere fatto la fotografia dello stato dell’arte, delle concessioni di tutti i tipi, comprese quelle turistico-ricreative. Capiamo l’esigenza di porre in atto le linee guida per i Comuni – dice Sapienza –, è chiaro che la Regione non poteva legiferare in merito, purtroppo, per l’assenza totale di una posizione da parte del Governo. Quando si è insediato, quasi due anni fa, questo governo aveva creato grandi aspettative pensando di risolvere una volta per tutti il problema dei balneari con una legge quadro che prendesse in carico la parte delle concessioni turistiche ricreative ma in questo momento non c’è ancora nulla, ed è chiaro che i comuni sono preoccupati e la Regione si è data da fare. All’incontro abbiamo rimarcato inoltre che pensavamo di essere coinvolti prima dell’approvazione delle linee guida e non una volta che sono state presentate. Abbiamo ricevuto delle rassicurazioni che i nostri suggerimenti verranno tenuti in debita considerazione, ci prendiamo con le altre associazioni di categoria, i giorni necessari per produrre il documento».
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Anche il presidente di Federbalneari Fvg, Giorgio Ardito, ha rimarcato che, vista l’esperienza maturata, avrebbe avuto piacere di offrire un contributo per le linee guida, ma anche che, a suo parere, sarebbe preferibile fare uscire i bandi al 20 settembre e non al 20 agosto, con i concessionari che sono presi dal lavoro».