Resort fantasma a Jesolo, due anni e 9 mesi al costruttore Giorgio Vidali

JESOLO.  Resort di lusso mai realizzato, 2 anni e 9 mesi di reclusione a Giorgio Vidali per evasione fiscale e truffa. Dovrà anche risarcire l’artista jesolano Luca Moretto, per 220 mila euro, la madre di quest’ultimo, Teresa Garbin, 20 mila euro, e un discografico di Milano, Silvetro Silvestri, per 220 mila euro.

Nel 2014 Vidali aveva convinto diverse persone a investire nel progetto di questo resort che sarebbe dovuto sorgere alle spalle del negozio Cancelli, alle porte del lido di Jesolo. Sembrava un affare interessante, tanto che non fu difficile per lui, grazie alle molte conoscenze, convincere a investire somme importanti, anche quasi 1 milione di euro come nel caso di Silvestri. Luca Moretto, artista conosciuto per le sue vespe d’epoca rivisitate, protagonista alla Biennale e al museo Piaggio con altre installazioni moderne, era reduce da un caso di malasanità. A seguito di un incidente in moto aveva perso l’arto inferiore, sostituito da una protesi. In quella fantomatica operazione aveva investito l’intero risarcimento ottenuto: 350 mila euro, 50 dei quali poi restituiti da Vidali. Più altri 40 mila della madre, cui ne erano stati restituiti 20 mila.

Moretto, una volta scoperto che il resort non sarebbe stato realizzato, si è rivolto al suo legale, l’avvocato Andrea Angeletti, che ha iniziato la causa arrivata alla sentenza di primo grado ieri in tribunale a Venezia.

A seguito della denuncia di Moretto, cui si sono aggiunte anche le altre, sono state avviate le indagini. Inizialmente il Pubblico Ministero aveva chiesto l’archiviazione, non ritenendo vi fosse una rilevanza penale, ma il legale ha presentato istanza di avocazione alla Procura Generale presso la Corte d’Appello. E il caso è stato riaperto accertando in sede di giudizio l’evasione fiscale per i soldi raccolti da Vidali e la truffa ai danni di Moretto e della madre che oltretutto non videro, a differenza di Silvestri, girate neppure le quote della proprietà del terreno. «Per noi questo pronunciamento del giudice è davvero importante», ha commentato l’avvocato Angeletti all’uscita del Tribunale, «anche perché è stata compresa la gravità di quanto accaduto dal punto di vista soprattutto umano. Vidali era arrivato al punto di accompagnare il mio assistito presso l’assicurazione per ritirare il risarcimento di quel tragico caso di mala sanità che gli ha cambiato la vita e prenderselo per intero promettendo di investirlo in questo resort che non si poteva neppure realizzare in quel terreno, in quanto non previsto dal Pat. Il preliminare era risultato pertanto carta straccia». Moretto era presenza al momento della sentenza: «Dopo sei anni questa è la prima soddisfazione ottenuta con fatica, ma adesso andremo avanti perché dobbiamo riavere i nostri soldi viste le difficoltà economiche in cui siamo piombati e in cui già eravamo. Mi dispiace che in questi anni Vidali mi abbia pure denunciato per diffamazione, poi archiviata, e non ha mai smesso di inviarmi messaggi con una vena di cattiveria e arroganza sostenendo che io gli avessi rovinato la famiglia».