Ca’ Noghera, il Casinò è sempre più grande. Ma il Covid impone solo 900 giocatori
VENEZIA. Accantonata definitivamente l’idea di una nuova sede nell’area del quadrante di Tessera, il casinò di Ca’ Noghera trova una nuova forma. È stata inaugurata ieri, alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro e del presidente Maurizio Salvalaio, la struttura, ampliata.
Un lavoro da ulteriori 1.400 metri quadrati, che si aggiungono ai 4.600 preesistenti, per un totale di oltre 6 mila metri quadrati a disposizione della clientela. E il ristabilirsi della capacità, in termini di offerta di gioco, che caratterizzava il “pre Covid”.
«Alla faccia di chi voleva vedere fallire il Casinò per poi rivenderlo. Come Comune, abbiamo rinunciato a 15 milioni di euro di proventi, ma abbiamo salvato tutti i posti di lavoro. E, anzi, presto ne creeremo di nuovi» dice con orgoglio Brugnaro. Anche se il presidente del Casinò, Salvalaio, in realtà frena: «Parlare di nuove assunzioni, ora, è decisamente prematuro. Speriamo di arrivarci, ma per il momento no».
In tutta la struttura lavorano oltre 600 persone, distribuite tra i vari servizi che si trovano ai diversi piani. Il piano terra, da 800 metri quadrati, di cui 500 adibiti al gioco; il piano ammezzato, da 200 mq, con bar, area ristorazione e slot machine; infine, la nuova terrazza da 400 mq per eventi, gioco e ristorazione. Oltre al giardino con piscina. Un lavoro di “restyling” e ampliamento iniziato il 26 agosto 2019, interrottosi durante il lockdown, e terminato il 29 luglio.
Totale della spesa: 4,3 milioni di euro. A cui aggiungere i 300 mila euro spesi per realizzare un nuovo capolinea Actv, 30 parcheggi e opere a verde. «Tutti soldi del Comune e del Casinò», precisa Brugnaro. Casinò che, dopo il baratro dei mesi del lockdown e le difficoltà dell’inizio dell’estate, sembra intravedere la luce. Vale a dire il pareggio di bilancio, se non persino un leggero utile. Dall’1 al 22 agosto, la struttura di Ca’ Noghera ha incassato 5 milioni di euro.
È diversa la questione del “gemello” veneziano. «Lì ci abbiamo sempre rimesso e non escludo che possa essere così anche in futuro. In ogni caso, quel Casinò non si tocca, perché fa parte della vita della città», spiega Brugnaro, anticipando parte del futuro prossimo della struttura lagunare: «Speriamo di riaprire, ma dipenderà dalla curva epidemiologica. Intanto, organizzeremo dei singoli eventi, su invito, già durante la Mostra del Cinema. E poi aprirà anche un ristorante vip, gestito da un gruppo privato importantissimo».
Intanto alle 19 di ieri il nuovo Casinò mestrino ha ufficialmente aperto al pubblico, festeggiando il suo 21esimo compleanno. Sale accessibili per sole 900 persone, la capienza ai tempi del Covid, poco meno della metà rispetto al massimo che sarebbe previsto in “tempi di pace”. Ai tavoli da gioco installati i plexiglass per dividere i giocatori. Per festeggiare la sua nuova vita, il Casinò rimarrà aperto non-stop dalle 11 di venerdì alle 3 di domenica. —