In migliaia per ammirare Palazzo Labia. Oltre seicento firme contro la vendita
Oltre seicento firme - 642 per l’esattezza - in sei ore per scongiurare la vendita di Palazzo Labia. Una raccolta lanciata da Italia Nostra, Terra e Acqua e Venessia.com, che nel primo giorno delle Giornate di Primavera promosse dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) ha colto nel segno. Una coda lunghissima si è snodata, arrivando ben oltre campo San Geremia, di appassionati e curiosi che hanno voluto ammirare i soffitti affrescati dal Tiepolo, custoditi dal Palazzo. Tra l’altro, il palazzo è tra i beni riservati agli iscritti al Fai, quindi molte persone - per poterlo visitare - si sono associate, pagando una cifra scontata in occasione delle Giornate.
Ma alla spinta culturale, si è unita quella d’impegno. Sono passate due settimane dall’annuncio della vendita dell’attuale sede del Tgr Rai Veneto, fatto che ha scosso l’opinione pubblica in un diluvio prese di posizione contro la dismissione di un polo d’informazione (e di lavoratori) in centro storico.
«Abbiamo fatto fatica a star dietro alle persone che hanno firmato» racconta Marco Gasparinetti, consigliere comunale di Terra e Aqua «Parliamo di una firma ogni 33 secondi e molte persone sono venute qui apposta per sottoscrivere la nostra lettera».
La lettera aperta in questione è indirizzata alla presidente Rai Marinella Soldi e al direttore generale Giampaolo Rossi: «Venezia negli anni ha già perso le redazioni di Gazzettino e Nuova Venezia, mentre si confronta con una drammatica perdita di residenti e funzioni, si legge. Con la richiesta che non venga venduto il Palazzo e, piuttosto, sia reso fruibile tutto l’anno attraverso visite guidate».
«Verrà anche chiesto un incontro» aggiunge Gasparinetti «La città risponde: siamo rimasti ridotti al lumicino, con poche funzioni non legate al turismo». Tra i firmatari, spicca il nome di Veronica Labia, discendente della famiglia che oggi vive a Fratta Polesine, in provincia di Rovigo. Non sono mancati poi i vertici di Italia Nostra, così come presidenti di associazioni cittadine. Ma anche stranieri, che hanno voluto lasciare il proprio supporto, tra cui una coppia franco-canadese.
La raccolta firme, però, non si è fermata: oggi, alle 16, spunterà di nuovo un banchetto in campo San Geremia, vicino all’entrata del palazzo. E si amplia il raggio della raccolta, a partire dall’Arci di Cannaregio che si è reso disponibile per mercoledì mattina. Poi si è aggiunta la Municipalità a San Lorenzo, passando per la sede di Italia Nostra. «Chiunque voglia partecipare, potrà contribuire. Continueremo a oltranza», conclude Gasparinetti. Rispetto alla vendita, nei giorni scorsi, era intervenuto anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, sottolineando che il ministero - in caso di effettiva vendita - avrebbe valutato la prelazione.