Basta chiavi nelle scatolette e il proprietario sia residente. Ecco le nuove regole per le locazioni brevi a Venezia
Controllo dei flussi, l’amministrazione comunale accelera sulla questione degli affitti brevi. L’assessore Zuin presenta le novità dopo il ticket d’ingresso con il Qr code e fa il punto sui primi giorni del biglietto per la città storica
Non appena alle 8.30 i simbolici cancelli si sono aperti, i verificatori hanno iniziato a controllare il Qr code dei turisti giornalieri e degli esenti nel piazzale di Santa Lucia costellato di totem. Quelli verdi indicano l’accesso ai residenti e quelli arancioni ai turisti. Quelli blu il passaggio veloce verso la ferrovia o di chi va al battello per imbarcarsi verso le isole dove non è richiesto il ticket.
Il secondo giorno di sperimentazione di contributo di accesso è partito sotto la supervisione dell’assessore al Bilancio Michele Zuin, presente già di prima mattina. Per Venezia però questo non è l’unico piano. In un cassetto c’è il regolamento sulle locazioni, anticipato proprio da Zuin.
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Assessore, come valuta il primo giorno di ticket?
«Come abbiamo sempre detto non pretendiamo di avere la bacchetta magica e di controllare i flussi turistici in un giorno, ma nemmeno in 29. Però davvero noi siamo i primi che ci stiamo provando. Funzionerà? Non lo sappiamo, ma almeno abbiamo messo in piedi un sistema che ha fatto sapere al mondo intero che si stanno prendendo provvedimenti per tutelare la città. Inoltre, ci sembra che le persone siano preparate, segno che abbiamo svolto una buona campagna informativa. Siamo solo all’inizio».
Come vede il futuro?
«Sicuramente una volta conclusi questi 29 giorni incroceremo i dati con quelli della Control Room. Lo scopo è quello di capire quante persone ogni giorno arrivano per poi fissare una soglia basata sui numeri e sui fatti e non solo sugli studi. Poi il contributo che si potrà imporre sarà di 10 euro nei giorni in cui si supera il limite. Possiamo solo 10 euro come prevede la legge nazionale sulla tassa di sbarco. Insomma, il lavoro da fare è tanto».
A quel punto come si potrà controllare chi paga e chi non paga? Con i tornelli?
«Posso assicurare che fino a quando ci saremo noi i tornelli non li metteremo mai. Poi, chissà se qualcuno in futuro magari dopo di noi… però noi no».
Il 25 aprile la città era piena…
«Come dicevo si chiama sperimentazione proprio per questo. Bisogna avere pazienza e finire questo percorso, passo dopo passo».
L’emendamento Pellicani prevede che il Comune possa intervenire sulle locazioni. Perché non lo avete fatto?
«In realtà il regolamento c’è ed è fatto. Il sindaco lo ha pronto da mesi».
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E quando lo presenterà?
«Stava aspettando che uscisse quello nazionale della ministra al Turismo Daniela Santanché per non creare sovrapposizioni. Se non uscirà a breve sicuramente il sindaco lo presenterà».
È molto diverso dalle proposte fatte?
«Diciamo che il succo è quello che ha già anticipato in altre occasioni. Si tratta della proposta di una convenzione con il Comune con alcune regole da seguire. Se il privato accetta e le mette in pratica può affittare per il periodo che vuole, se non accetta solo per 120 giorni».
Di che regole si tratta?
«Si chiede al privato di adempiere a dei compiti come risiedere a Venezia, accogliere il turista e non lasciare la chiave nelle scatolette, spiegare come funziona la città e altre indicazioni in modo che chi affitta diventi anche una sorta di garante di come il turista si comporta in città. Presto il sindaco esporrà tutti i dettagli».
Avete pensato di intervenire limitando le locazioni o dando incentivi a chi affitta a un veneziano?
«Non interveniamo sulla proprietà privata, ma creiamo le condizioni affinché il privato e il pubblico collaborino».