Vaccini, primi risultati: l’immunità funziona, quasi azzerati i casi mortali
C’è il primo studio sui vaccinati italiani e i dati sono molto positivi. Sono state prese in esame 37mila persone che hanno avuto i vaccini dalla Asl di Pescara e l’università di Ferrara ha valutato l’efficacia della campagna di immunizzazione. Per gli immunizzati c’è stato il 95% di contagi in meno rispetto ai non vaccinati. Sono il 99% in meno i casi di malattia con sintomi sempre rispetto a chi non ha ricevuto il vaccino. C’è stato un solo decesso, una donna di 96 anni con patologie pregresse.
«I risultati sono buoni, oltre ogni aspettativa» ha detto a Repubblica Lamberto Manzoli, epidemiologo dell’università di Ferrara, «Tutti e tre i vaccini usati hanno dato un’ottima protezione. AstraZeneca con la sola prima dose ha ridotto infezioni e decessi del 95%».
La ricerca ha certificato anche l’efficacia della seconda dose di Pfizer data oltre i 21 giorni previsti. Per mancanza di fiale è stata ritardata in alcuni casi e non ci sono state differenze significative per quanto riguarda l’efficacia. I vaccini sono risultati utili anche per le varianti.
I dati sono in linea con quelli molto positivi arrivati da Israele e Gran Bretagna. «Durante l’estate, anche con l’aiuto della stagione, l’epidemia probabilmente allenterà la sua morsa. A settembre dovremmo finalmente vedere il calo dei numeri dei contagi e dei decessi legato alle vaccinazioni…Passata l’estate, non dovremmo più vedere numeri importanti. Quello sarà il segno del successo della campagna vaccinale», ha spiegato sempre l’epidemiologo.
Resta alto, anche in questi giorni di dati in calo, quello sulle morti: sempre oltre 200. La causa è ancora la limitata copertura di fasce a rischio come quella dei sessantenni, mentre hanno già avuto almeno la prima dose di vaccino i più anziani.