Staff Mantova, il 4 gennaio è possibile la ripresa del lavoro per gran parte del roster
L’ex Moraschini, squalificato un anno per doping, protesta: «Anche la Procura dice che nulla ho preso di proposito»
MANTOVA. L’isolamento di buona parte del roster degli Stings potrebbe finire oggi. Entro il pomeriggio la società conoscerà l’esito dei tamponi ai quali si sono sottoposti i giocatori positivi. In caso di test negativo, i soggetti guariti potranno tornare in palestra e sostenere finalmente il primo allenamento agli ordini di coach Giorgio Valli.
Discorso diverso, invece, per i giocatori contagiati mercoledì 29, i quali dovranno proseguire il periodo di isolamento obbligatorio. In ogni caso, per il ritorno in campo ci sarà da aspettare almeno il 16 gennaio, data del possibile recupero della tredicesima giornata di serie A2 originariamente prevista per il 2 gennaio e rinviata per intero dalla Lnp.
Negli scorsi giorni in serie A era emersa la possibilità di una sospensione del massimo campionato fino ai primi di febbraio, ma il presidente di Legabasket avrebbe accantonato questa ipotesi. Tuttavia, oggi si riuniranno tutti i club della massima categoria e la decisione potrebbe influenzare anche le scelte dei dirigenti di serie A2.
Intanto, si complica la situazione dell’ex Mantova Riccardo Moraschini, ora punto fermo dell’Olimpia Milano e della Nazionale. L’ex esterno biancorosso è fermo dallo scorso ottobre dopo un controllo antidoping. Il Tribunale nazionale antidoping ha accolto la richiesta della Procura squalificando il giocatore per un anno per positività al clostebol metabolita. Moraschini ha affidato al suo profilo Instagram la spiegazione della vicenda: «La mia positività NON è dovuta a un fatto intenzionale e questo l’ha riconosciuto la Procura stessa - sottolinea l’azzurro -. In pratica, ha capito che non ho MAI assunto nulla volontariamente. Il tutto deriva da una contaminazione indiretta, ossia da contatto, con una persona che stava usando, senza che io ne fossi a conoscenza, uno spray cicatrizzante contenente la sostanza rilevata dal controllo». Moraschini ricorrerà alle vie legali: «Non può e non deve finire così. C’è in ballo la mia carriera e il lavoro per cui ho fatto sacrifici enormi da quando avevo sei anni». Non è mancato il sostegno dal mondo del basket: l’ex compagno di squadra Andrea Cinciarini, gli azzurri Simone Fontecchio e Achille Polonara e il coach di Brindisi Frank Vitucci hanno fatto sentire la propria vicinanza via social.