Online il sito per unire i dalmati italiani: «Terrà vivo il ricordo»
foto da Quotidiani locali
Un sito internet per la comunità della diaspora dalmata sparsa nel mondo. È stato inaugurato venerdì 14 gennaio “a distanza”, a causa delle disposizioni anti Covid con una presentazione sulla piattaforma Zoom alla quale hanno partecipato, fra gli altri, lo storico Ernesto Galli della Loggia, l’ex viceministro agli affari esteri (originario di Sebenico) Staffan de Mistura, il vicedirettore de Il Giornale, Nicola Porro, e il senatore Maurizio Gasparri.
A tenere a battesimo il sito dalmatitaliani.org, emanazione virtuale della rivista Il Dalmata, due generazioni di dalmati apparentemente lontane tra loro, accomunate però dalla comune radice: Toni Concina, già primo cittadino di Orvieto dove vive fin dal tempo dell’esodo, nonché attuale sindaco del Comune di Zara in Esilio e presidente dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo, assieme alla piccola Zara Gloder, bimba di quattro anni residente ad Asiago e nipote di Enzo Dell’Olio, anch’egli esule zaratino.
«Il nostro obiettivo è continuare a tenere vivo il ricordo delle nostre vicissitudini – ha affermato Concina – senza volere metterci a confronto con altre tragedie, ma ricordare il delitto che noi dalmati, assieme agli istriani, abbiamo subito, ovvero venire estirpati dalle nostre case, terre e ricordi.
Non siamo mai stati una comunità violenta e aggressiva, crediamo sia giunto il momento di spingere ancora di più sul dialogo che, ci duole dirlo, riesce più facile a Fiume rispetto alla nostra Zara».
Nel corso della presentazione del sito è stata ripercorsa la storia del periodico “Il Dalmata”, fondato a Zara nel 1906 e chiuso una prima volta dagli austriaci nel 1915 per poi venire chiuso definitivamente al momento dell’esodo.
Un giornale che «riportava le notizie non solo di Zara ma di tutta al Dalmazia – ha ricordato Concina – allo stesso modo in cui oggi fa da ponte fra gli esuli e le sei comunità di dalmati italiani ancora presenti in Croazia».
Il sito dalmatitaliani.org presenta tutto l’archivio de Il Dalmata da fine ’900, compresa la newsletter e i widget di collegamento con pagine social.
Ora l’obiettivo è quello di valorizzare le pubblicazioni antiche, fare da trait d’union fra i dalmati rimasti e quelli esodati e cooperare con le altre realtà del vasto arcipelago comunitario degli esuli.
Nel corso della serata hanno preso la parola, fra gli altri, il sindaco onorario del libero comune di Zara in esilio, Franco Luxardo e il segretario generale Elisabetta Barich.
La professoressa Adriana Ivanov, infine, ha tratteggiato un panorama storico-metaforico del navigare, allora come oggi, sul mare e nel web.
«Il mondo digitale offre a noi dalmati – ha auspicato la Ivanov – il compito di recuperare il nostro ruolo storico di mediatori di cultura e di conoscenza storica, oltre a quello di divulgazione della nostra tragedia troppo a lungo misconosciuta.
Il tutto grazie a quella “pianura liquida che è l’Adriatico”, come lo ebbe a definire lo storico francese Fernand Braudel».