Vignola. La nuova Tac è una... Ferrari Il Cavallino dona il macchinario
Inaugurazione in ospedale. Brambilla: «Miglioriamo le tecnologie diagnostiche» La direttrice Casoni: «Entro Pasqua apriremo anche il Pronto soccorso rinnovato»
vignola. «Mi fa piacere che la macchina che è stata scelta sia una macchina di nuova tecnologia, che dà grandi risultati. Ma come tutte le automobili, come per la Formula 1, se non c’è un bravo pilota non porti a casa il risultato». Quando Piero Ferrari, figlio di Enzo e vicepresidente della Ferrari, ha pronunciato queste parole, ieri mattina, non si trovava nella sua scuderia, a dare le ultime dritte ai propri tecnici prima di un Gran Premio. Bensì, era all’ospedale di Vignola e non per testare una nuova Ferrari. La macchina di cui parla, infatti, è la nuova Tac di ultima generazione di cui è stato dotato il reparto di Radiologia.
Ieri è stato il giorno in cui il nuovo macchinario, già in funzione, è stato inaugurato, alla presenza delle autorità e anche di Piero Ferrari, il cui Gruppo ha coperto quasi la metà del totale delle donazioni arrivate in questi due anni di pandemia all’Ausl di Modena. «Già dai primi mesi del mio insediamento come direttore generale avevo discusso con il personale vignolese sulla necessità di una nuova Tac – commenta Antonio Brambilla – Sono molto contento che la cosa sia andata a buon fine. Anche perché si inserisce nel piano di potenziamento delle tecnologie diagnostiche».
Brambilla ha poi sottolineato l’importanza di continuare a investire nelle aree più periferiche: «Prossimità e domiciliarità saranno le parole al centro dei prossimi tavoli – aggiunge – In questi anni abbiamo sperimentato una forte collaborazione tra agenzia sanitaria, amministrazioni locali e mondo delle imprese. Non è un caso che la nostra provincia registri il più basso numero di ricoveri in regione. Siamo riusciti a gestire molti positivi con cure domiciliari grazie alla professionalità del nostro personale e alla rete territoriale».
Rita Cella, direttore dell’unità di Radiologia spiega che la nuova Tac di Vignola è dotata di 128 strati di acquisizione e algoritmi che riducono le radiazioni ionizzanti, tagliando di oltre il 60% le emissioni delle stesse. «Il nostro personale ha avuto modo di collaudarla – illustra – Nell’ultimo anno abbiamo effettuato mille Tac in più rispetto all’anno precedente, per questo voglio ringraziare i nostri operatori sanitari e tutta la squadra tecnica, che ha installato questa strumentazione nonostante il cantiere già attivo in ospedale».
I lavori dentro al Pronto Soccorso di Vignola, infatti, «saranno ultimati verosimilmente entro aprile – afferma Federica Casoni, direttrice del Distretto e responsabile della direzione sanitaria dell’ospedale di Vignola – Ci sta rallentando la difficoltà di reperire materie prime, un problema per tutta l’edilizia. Ma siamo fiduciosi di poter aprire la nuova ala, rinnovata e ristrutturata entro Pasqua».
Anche Emilia Muratori, sindaco di Vignola, si è detta soddisfatta per l’implementazione diagnostica all’interno dell’ospedale. «Con la pandemia abbiamo capito quanto sia importante essere vicino alle persone che stanno male», afferma.
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